Cosa è emerso nella video-call prima del vertice in Alaska: Trump, Zelensky e i volenterosi UE verso un accordo da presentare a Putin
IL PRE-VERTICE VERSO IL SUMMIT IN ALASKA: LA VIDEO CONFERENZA DI TRUMP CON ZELENSKY E I “VOLENTEROSI UE”
Nel primo pomeriggio è andata in scena la video-call tra il Presidente USA Donald Trump, il leader ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei (i cosiddetti “volenterosi”, compresa la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni), in vista del summit in Alaska tra il tycoon repubblicano e il Presidente russo Vladimir Putin. Prima di questo pre-vertice, voluto da tutte le parti implicate nel possibile prossimo cessate il fuoco, era stato il leader repubblicano a sottolineare come i vari Capi di Stato europei «sono persone fantastiche che vogliono vedere un accordo concluso sulla guerra in Ucraina».
In attesa dell’incontro nella base militare di Elmendorf-Richardson ad Anchorage in Alaska, dopo la videocall di questo pomeriggio si terrà un’ulteriore riunione nelle prossime ore tra i vari “volenterosi” per fare il punto su una posizione comune da esprimere con i vertici di Bruxelles Ursula Von der Leyen e Antonio Costa, rispettivamente Presidente di Commissione UE e Consiglio UE presenti alla video conferenza con Zelensky e Trump.

Mentre sul campo di battaglia l’Ucraina ha ordinato a decine di località nella regione del Donetsk di evacuare quanto prima – per motivi ancora non resi noti, ma che potrebbero rientrare in quel complesso nodo dello scambio territori – il dialogo a distanza tra Stati Uniti, Ucraina e Unione Europea prosegue in maniera positiva e con disponibilità da tutte le parti per raggiungere un punto di contatto prima della discussione assai intricata con Mosca.
Se ieri Zelensky aveva parlato di un vertice in Alaska che sembra dare a Putin già la vittoria della guerra (in quanto l’America si abbasserebbe ad ospitare in casa propria il nemico, ndr), stamane è il Segretario di Stato Rubio a rispondere direttamente sottolineando come il summit non è affatto una vittoria per la Russia ma il tentativo USA di valutare le posizioni in campo per arrivare ad una tregua il prima possibile.
NUOVO ATTACCO DA MOSCA CONTRO I LEADER UE: “SABOTANO GLI SFORZI DI PACE DI TRUMP E PUTIN”
Come ha spiegato il Presidente Macron al termine della prima videoconferenza con Trump, il leader degli Stati Uniti «vuole con forza il cessate il fuoco in Ucraina e l’Europa lo appoggia», anche se poi aggiunge come ogni possibile scambio di territori deve per forza di cose essere discusso direttamente con Kiev. In conferenza stampa da Berlino, il Presidente Zelensky ha sottolineato accanto al Cancelliere Merz che la Russia di Putin «non vuole la pace e vuole occupare tutta l’Ucraina e serve la pressione di America ed Europa per fermare».

Tutti i leader hanno espresso forte contrarietà con le condizioni fissate da Mosca, e in particolare il Primo Ministro tedesco ha aggiunto in conferenza stampa con il Presidente ucraino come non vi sarà alcun riconoscimento dell’occupazione russa in nessun ordine e grado. Dal Cremlino viene immediatamente commentato con il vice-portavoce del Ministero degli Esteri (Alexei Fadeev) come la posizione di Mosca sulla fine del conflitto con l’Ucraina «rimane invariata», ovvero con il ritiro completo dell’esercito ucraino, il non ingresso di Kiev nella NATO e «la risoluzione sulle cause che hanno originato lo scontro».
Appena prima della video-conferenza di questo pomeriggio, era stata ancora la Russia ad attaccare – sempre con Fadeyev – le intenzioni dei vari leader europei intervenuti oggi in colloquio con Trump e Zelensky: «azione insignificante che tenta comunque di sabotare gli sforzi di pace di Mosca e Washington». Secondo il Ministero degli Esteri russo, la pace è contraria all’Europa che invece vorrebbe mantenere l’escalation per «giustificare gli investimenti forzati nella militarizzazione e la crisi economica».
