Il ministro della Salute Orazio Schillaci revoca le nomine del gruppo vaccini Nitag: decreto firmato dopo le polemiche per i casi Serravalle e Bellavite
TUTTO DA RIFARE PER IL GRUPPO VACCINI NITAG
Dopo aver minacciato le dimissioni, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha revocato tutte le nomine del gruppo vaccini Nitag, dopo che era scoppiato il caso del pediatra Eugenio Serravalle e dell’ematologo Paolo Bellavite per le loro posizioni sull’obbligo vaccinale. Alla fine ci sono andati di mezzo tutti gli altri, perché sono state azzerate le scelte sul gruppo di lavoro che il ministro aveva nominato per ottenere pareri.
Una parte della governo avrebbe voluto che la composizione del gruppo non venisse cambiata, nonostante le critiche della comunità scientifica, ma Schillaci ha deciso in linea con le sue idee di medico che crede nell’importanza delle vaccinazioni.

Di sicuro, non sono valse a nulla le dichiarazioni di Bellavite, che aveva smentito di essere no vax, rivendicando il fatto di essere solo contrario all’obbligo. Ora l’Ordine dei medici fa sapere di aver accolto positivamente la decisione di Schillaci, nella convinzione che la salute vada difesa con rigore scientifico.
LE REAZIONI AL DECRETO DI SCHILLACI
Soddisfatto della decisione del ministro anche Francesco Cognetti, a capo del FOSCC, il Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani, secondo cui ora bisogna tornare ad affrontare le priorità del sistema sanitario nazionale, visto che vi sono delle criticità da affrontare.
Tra chi aveva criticato le nomine di Schillaci c’era Nino Cartabellotta, che guida la Fondazione Gimbe: sui social ha segnalato che il Nitag è stato “diluito” ed è durato “quanto un gatto in tangenziale”, ma ha ringraziato Schillaci per la retromarcia, che rappresenta anche un modo per ribadire il valore della scienza, da anteporre ai compromessi della politica.
Ora bisogna ricominciare tutto daccapo per il Nitag, che supporta le politiche vaccinali fornendo raccomandazioni basate sulle evidenze scientifiche, tramite valutazioni indipendenti e un approccio che si integra alle tecnologie sanitarie. In virtù di ciò, diverse società scientifiche hanno criticato le nomine di alcuni membri, ritenendole incoerenti e poco affini al ruolo da ricoprire.
