Come è andato il vertice alla Casa Bianca tra Trump, Zelensky e i volenterosi UE: bilaterale con Putin, garanzie e spiragli di pace, tutti gli scenari
CON ZELENSKY E COI LEADER UE: IL VERTICE DA TRUMP FISSA I PUNTI PER LA PACE IN UCRAINA (COL VIA LIBERA ANCHE DI PUTIN)
I primi segnali di pace dopo tre anni e mezzo di guerra in Ucraina arrivano da Washington, o meglio dal duplice summit agostano prima in Alaska a Ferragosto e poi ieri alla Casa Bianca: il vertice Trump-Zelensky e poi il successivo incontro multilaterale con i 7 leader Ue-NATO (i cosiddetti “volenterosi”) non ha terminato la guerra ad est dell’Europa ma ha quantomeno fisato i punti chiave per poter organizzare finalmente un bilaterale fra il Presidente russo Vladimir Putin e il leader ucraino, entro due settimane.
Da Kiev e da Mosca arriva il semaforo verde all’iniziativa, cui seguirà – secondo quanto annunciato lunedì a Washington – un ulteriore trilaterale alla presenza anche di Donald Trump: i due nemici in guerra restano Ucraina e Russia, con il sostegno però importante di Stati Uniti ed Unione Europea alla causa e alle garanzie di sicurezza del Paese invaso il 24 febbraio 2022. La lunga giornata molto attesa ieri si è risolta con toni trionfalistici, buone intenzioni e nessuna lite a favor di telecamera: non era una sfida semplice per i vari protagonisti, specie perché tutto (o quasi) è andato in scena con la diretta streaming mondiale voluta dall’amministrazione Trump.

La cessione dei territori, le garanzie sulla pace e gli accordi effettivi tra Ucraina e Russia verranno discussi all’interno del bilaterale Zelensky-Putin in fase di preparazione entro fine agosto: l’Unione Europea avrà il peso maggiore di garanzia per il futuro dell’Ucraina, ma l’aiuto sarà coordinato dagli USA che dunque non si distoglieranno, come invece preventivano i detrattori della Presidenza Trump. «Stiamo valutando garanzie stile-articolo 5 della Nato», ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza Rutte, presente al tavolo con gli altri leader.
Nel vertice Trump-Zelensky tutto è andato nel segno opposto di quanto avvenuto 6 mesi fa con la clamorosa lite alla Casa Bianca: questa volta sorrisi, ringraziamenti, visione comune e intenzione di raggiungere la pace da entrambi i lati, con il “via libera” anche di Putin che è stato aggiornato dal Presidente USA al termine del summit.
L’INCONTRO MULTILATERALE CON I VOLENTEROSI: ECCO COME È ANDATO
«Gli occidentali formalizzeranno le garanzie di sicurezza per l’Ucraina entro 10 giorni»: lo ha spiegato il Presidente ucraino al temine del vertice con Trump, e dopo anche l’incontro con i volenterosi UE-NATO sempre a Washington. Per la data e il luogo del bilaterale Zelensky-Putin si stanno vagliando più ipotesi, tenendo conto dell’attuale impossibilità del leader russo di atterrare in Paesi dove vige la Corte Penale Internazionale con il suo mandato di cattura per il leader russo.

Sia l’Ucraina che la Russia dovranno fare concessioni, anche dolorose, ha spiegato ieri il Segretario di Stato Marco Rubio ne ringraziare tutti i leader presenti a Washington. I primi spiragli di pace sono stati possibili anche grazie all’unità dimostrata tra nazioni e leadership molto diverse tra loro, mettendo da parte le “sparate” della vigilia (come la proposta di Macron di inviare soldati europei in Ucraina) e improntando ad un livello diplomatico accettabile per poter mettere allo stesso tavolo i due nemici in guerra da quasi 4 anni.
Se il vertice in Alaska aveva di fatto “rotto il ghiaccio” nei rapporti tra Occidente e Russia, il summit alla Casa Bianca ha dimostrato che Europa e Stati Uniti restano a fianco dell’Ucraina spingendo però ad un accordo globale che ponga fine alle ostilità quanto prima. «Siamo pronti per il bilaterale con Putin», ha accettato Zelensky dopo l’incontro con Trump, il quale ha fatto poi sapere di aver sentito il Cremlino che gli ha confermato l’intenzione di vedere il Presidente ucraino (anche qui un passo avanti dopo il rifiuto categorico di trattare con un Presidente non riconosciuto, lo stesso che ieri ha però aperto all’indire nuove Elezioni a Kiev non appena raggiunta la pace).
President Trump Participates in a Multilateral Meeting with European Leaders https://t.co/RxlsmwMTcf
— The White House (@WhiteHouse) August 18, 2025
L’INTERVENTO DELLA PREMIER MELONI SULLA CENTRALITÀ DELL’OCCIDENTE NEL SOSTEGNO A KIEV
Particolarmente ringraziata e lodata dall’alleato Donald Trump, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta nell’incontro multilaterale assieme agli altri “volenterosi”, ovvero i leader Macron, Merz, Stubb, Starmer, Rutte e Von der Leyen. Fiera di aver a suo tempo presentato la proposta del meccanismo di difesa per Kiev ora adottato dagli USA e “accolto” anche dalla Russia, la Premier si è confermata nel ruolo di “mediatrice” tra le istanze di Kiev e UE con gli Stati Uniti, ringraziando l’intervento di Trump ma anche rivendicando il ruolo dell’Europa nel sostenere “sul campo” gli ucraini contro l’invasione russa.

«Siamo entrati in una nuova fase», ha esordito Meloni davanti agli altri leader, «grazie a Trump e grazie a tutti che appoggiano l’Ucraina, se vogliamo raggiungere la pace dobbiamo farlo essendo uniti». L’Italia in tal senso è in prima linea, prosegue la Presidente del Consiglio, sostenendo tutti gli sforzi possibili per la pace a cominciare dalle condizioni di garanzia e sicurezza. Non calca la mano sulla leadership “personale” ma insiste sull’unità di Europa e USA per far finire questa guerra, il tutto senza sapere come si sarebbe poi concluso il vertice in privato tra Zelensky e Trump (con luce verde finale e apertura al bilaterale con Putin, ndr).
Il mio intervento nel corso del Vertice alla Casa Bianca. pic.twitter.com/Gj550OdwvJ
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) August 18, 2025
