Delitto di Garlasco, prende quota l'ipotesi della riesumazione del corpo di Chiara Poggi, ma il legale della famiglia avverte la Procura di Pavia
Sembra più di un’ipotesi la riesumazione del cadavere di Chiara Poggi a 18 anni dal delitto di Garlasco. Dopo le dichiarazioni del legale di Andrea Sempio nei giorni scorsi, che associano tale possibilità alla nomina dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, anche quello della famiglia della vittima è intervenuto, avanzando dubbi e perplessità in merito.
L’eventualità non stupisce l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, segnalando che sarebbe la seconda volta, ma al Fatto Quotidiano ha precisato che non può opporsi, “anche se questa eventuale decisione creerà inevitabilmente dolore alla famiglia Poggi“.

Pur non essendo stupito, Tizzoni ha voluto chiarire che questa eventualità non potrà fornire alcun dato tecnico aggiuntivo.
DELITTO DI GARLASCO E IPOTESI RIESUMAZIONE: COSA SUCCEDE
Comunque, per il legale dei Poggi la Procura di Pavia dovrà assumersi “la responsabilità morale” di una eventuale decisione di questo tipo. In attesa di conoscere i risultati dell’incidente probatorio, previsti in autunno, anche l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, è intervenuto sul tema, spiegando che le risultanze sono ormai acquisite, per cui non ritiene possano emergere novità.
Ciò vale anche in merito all’ipotesi di più assassini, in merito alla quale Tizzoni ha spiegato che è stata esclusa da consulenti e periti, mentre solo la difesa di Alberto Stasi aveva ipotizzato una seconda presenza sulla scena del delitto di Garlasco.
L’IPOTESI DEI DUE ASSASSINI
Di parere diverso è il medico legale Vittorio Fineschi, secondo cui la riesumazione del corpo di Chiara Poggi potrebbe far emergere aspetti che all’epoca potrebbero essere stato presi poco in considerazione. Ne ha parlato a Filorosso, ribadendo che secondo lui non ci sarebbe un solo assassino. Il riferimento è a una serie di lesioni incompatibili con una sola arma del delitto.
CAPRA SULLE PRESUNTE TRACCE DI DNA FEMMINILE
Nelle ultime ore si è parlato anche di Dna femminile non identificato all’epoca, una rivelazione infondata per il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi. Ai microfoni di Fanpage ha fatto un passo indietro fino al 2007, spiegando di aver controllato nuovamente le relazioni: le tracce in questione avevano Dna umano, ma non era specificata la quantità, senza rilevare il maschile.
Ma l’ex vicecomandante del Ris di Parma ha ricordato che il metodo usato all’epoca era diverso da quello che viene usato attualmente, quindi non esclude che possa essere stato impreciso. Ad esempio, le sonde per il Dna maschile erano usate da poco, quindi i marcatori non erano performanti e non si può escludere che sia stata sottostimata la presenza di Dna maschile.
Capra ha ricordato che quelle tracce, negli accertamenti successivi, sono state ritenute inutilizzabili per arrivare a individuare un profilo genetico. Dunque, non si può concludere che sia emerso il profilo di Dna femminile, ma semplicemente non furono individuate caratteristiche maschile, ma ciò non vuol dire che non vi fossero. Quando poi si è cercato di risalire a un profilo genetico, gli esperti hanno riscontrato che era troppo basso per un utilizzo efficace.
