L'Udienza Generale con Papa Leone XIV oggi 27 agosto 2025: la catechesi sull'amore di Dio e la supplica per la pace in Terra Santa
LA SUPPLICA DI PAPA LEONE XIV IN UDIENZA GENERALE: PREGHIERA E APPELLO PER IL DRAMMA DI GAZA
È commosso e e drammatico l’appello che risuona dall’Udienza Generale del mercoledì con cui Papa Leone XIV si unisce idealmente e concretamente alla nota congiunta prodotta nella giornata di ieri dai due Patriarchi cristiani in Terra Santa: la pace a Gaza e la speranza di una possibile futura tregua dalla guerra sono al centro degli appelli del Patriarca latino Pizzaballa con il greco ortodosso Teofilo III, ripresi oggi al termine dell’Udienza in Vaticano dallo stesso Santo Padre.
Dopo la preghiera internazionale per fermare la guerra in Terra Santa, Papa Leone XIV si unisce letteralmente alla Dichiarazione di Pizzaballa e Teofilo III arrivando alla piena supplica affinché «siano liberati tutti gli ostaggi» ma anche se si raggiunga un cessate il fuoco permanente. La pressione del Pontefice è per facilitare l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, rispettando a pieno il diritto umanitario: il Papa chiede con nettezza che vengano tutelati i diritti dei civili vietando una punizione collettiva per gli orrori compiuti dagli attacchi terroristici di Hamas.

Da ultimo, Leone XIV spinge affinché non possa essere usata la forza in maniera indiscriminata, specie «per spostamenti forzati della popolazione»: è un appello ad Hamas, alla comunità internazionale ma anche allo Stato di Israele, affinché possa fermare la spirale di violenza dando invece «priorità al bene comune delle persone», come scrivevano ieri i due Patriarchi della Terra Santa. Dal Vaticano viene implorata la Regina della Pace madre di Dio affinché possa donare vera speranza e consolazione, ottenendo l’impegno per una riconciliazione di pace
LA CATECHESI SULLA PRESENZA DI DIO: “SOLO L’AMORE GRATUITO FA FIORIRE”
Prima però della particolare “supplica” di Papa Leone XIV sulla pace a Gaza e in tutto il Medio Oriente, l’Udienza Generale aveva come sempre posto al centro il ciclo di catechesi della Chiesa Cattolica in merito alla figura di Cristo speranza del mondo, come del resto avvenuto in tutto questo Giubileo 2025. La catechesi di oggi era in particolare legata alla Pasqua del Signore e alla consegna ai propri carnefici dopo il tradimento di Giuda.
È il momento chiave della Passione, quello iniziale, quello in cui il Cristo non si nasconde ma va incontro a chi lo vuole morto: e lo investe di un amore pieno, gratuito, non “logico” secondo le modalità umane di intendere vita ed esistenza. «Gesù non viene preso: si lascia prendere. Non è vittima di un arresto, ma autore di un dono», spiega Papa Leone XIV nel procedere dell’Udienza Generale in Aula Paolo VI in Vaticano.

È proprio quella presenza di Dio al centro della Passione che fa intuire la necessità di un amore gratuito e generoso del genere anche nella nostra vita di oggi: il Figlio di Dio rivela che la viva presenza del Signore si manifesta «proprio dove l’umanità sperimenta l’ingiustizia, la paura, la solitudine», è dove la luce “umana” sembra sparire che brilla di amore e dono universale la “luce” di Gesù.
Quando tutto crolla, finisce, si disgrega, l’amore di Cristo si fa vicino al cuore dell’uomo abbracciandolo e proponendo la carnalità del perdono e della salvezza. Esattamente come la famosa immagine ricordata dal Papa nel suo discorso, quella del chicco di grano che fiorisce solo cadendo e morendo a terra, Gesù è venuto nel mondo per liberare tutti offrendo se stesso prima al dolore della morte e poi al trionfo della Resurrezione contro il vero male globale.
