Salvatore Raimondi in libertà: 20 anni fa partecipò al rapimento di Tommaso Onofri. La mamma: "Noi condannati, lui si goda libertà", ma esclude il perdono
Salvatore Raimondi ora è un uomo libero: l’ex pugile ha finito di scontare la condanna per aver partecipato al rapimento del piccolo Tommaso Onofri nel 2006. Era la sera del 2 marzo quando il bambino venne strappato dal seggiolone e ucciso poco dopo, ma ritrovato morto un mese dopo. Fu proprio Raimondi con la sua testimonianza a contribuire al ritrovamento del cadavere del piccolo.
Mentre lui è uscito dal carcere, vi restano Mario Alessi, muratore siciliano condannato all’ergastolo perché ritenuto responsabile dell’omicidio, e la sua compagna e complice, Antonella Conserva, che sta finendo di scontare 24 anni di reclusione.

Invece, c’è rassegnazione per la mamma del piccolo Tommy, Paola Pellinghelli: per lei non c’è distinzione di ruoli, sono tutti e tre ugualmente responsabili. Ma da credente non augura a nessuno di loro del mare: “Che si goda la libertà, noi intanto siamo condannati per sempre“, le parole riportate dal Tg1.
IL RITORNO IN LIBERTÀ DI SALVATORE RAIMONDI
Salvatore Raimondi in realtà aveva finito di scontare la pena tre anni fa, ma rimase in carcere per una condanna a 3 anni e mezzo per un’altra vicenda, per estorsione nei confronti di un altro detenuto.
L’avvocato Marco Gramiacci, che assiste Raimondi, al Corriere precisa che il suo cliente era passato da un mese e mezzo dalla semilibertà alla libertà. Ora continua a lavorare a Forlì, dove ha trovato una sistemazione in attesa di essere raggiunto dalla moglie, che ha sposato in carcere e che sta finendo di scontare la sua pena.
Il legale ha giudicato molto positivo il percorso penitenziario seguito da Raimondi, che ha partecipato a diversi progetti dell’area educativa del penitenziario, quindi ritiene che sia cambiato rispetto a prima, avendo rivisitato il suo passato.
LA MAMMA DEL PICCOLO TOMMY ESCLUDE IL PERDONO
Poco dopo la condanna, Raimondi aveva anche provato a contattare la mamma di Tommaso Onofri tramite il suo precedente legale per chiedere scusa, un’intenzione che ha tuttora, ma su un eventuale nuovo contatto Gramiacci preferisce non sbilanciarsi. Lo fa la mamma del piccolo Tommy, spiegando che da credente non augura loro del male, preferendo che facciano i conti con Dio, ma non si sente pronta per parlare di perdono.
