Santa Rosalia è forse la più invocata e amata in Sicilia. A lei sono dedicate numerose celebrazioni, tra cui il Festino e il cammino sul monte Pellegrino
Una vita dedicata a Cristo, in povertà e castità, sul monte Pellegrino
Le informazioni sulla vita di Santa Rosalia non sono molte. È certo che sia nata nel 1130 a Palermo da una famiglia nobile, composta da Rosa e Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno. Cresciuta secondo solidi principi cristiani, presta servizio presso la corte della regina Margherita, moglie del re Guglielmo. Innocente e dal cuore buono, si consacra a Gesù mantenendosi illibata per il resto dei suoi giorni, ritirandosi in una grotta nei crepacci del monte Pellegrino.
Il rifugio, noto solo a una pastorella che ogni giorno le portava pane e latte, è il luogo in cui è stata sepolta qualche anno dopo la sua morte, intorno al 1170. Ancora oggi, sulle pareti di questo ambiente angusto e umido, sono visibili le parole scolpite dalla santa: “Io, Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore di Quisquina e di Rosa, per amore del Signore mio Gesù Cristo scelsi di abitare in questa grotta”. Conduce una vita di privazioni e digiuni, finché non si è addormentata nella luce divina.
Un culto radicato in Sicilia dove Santa Rosalia è molto amata: Patrona di Palermo
Il culto della santa è noto in tutta la Sicilia già dal secolo XIII. Oltre alla cappella edificata sulla spelonca del monte Pellegrino, divenuta sua dimora, le sono state dedicate altre chiese a Palermo, Recalmuto, Bidona, Troina, Ragusa e a Scicli, con immagini riprodotte nelle cattedrali di Palermo e Monreale. Il primo miracolo di Rosalia avviene nell’ottobre del 1623: la santa appare a una donna guarendola da una grave malattia. In cambio, però, le ordina di recarsi in pellegrinaggio alla chiesetta del monte, ma le volontà di Rosalia non vengono esaudite nell’immediato.
Passa un altro anno e il 15 luglio, la donna sente che è giunto il momento di salire sul colle indicatole dalla santa. Una seconda apparizione fornisce le istruzioni per trovare le reliquie. Dopo un’attenta perizia, lo stato di conservazione delle ossa conferma l’identità di quelle ossa, stabilendo che sono davvero di Rosalia. Da quel momento, sono custodite nella Cattedrale di Palermo. Nel 1624 scoppia una terribile epidemia di peste, destinata a peggiorare con il tempo. Il Vescovo, di fronte alla rapida diffusione della malattia, organizza un corteo di penitenza portando in processione le ossa della santa. Il morbo sparisce e Rosalia viene proclamata Patrona e protettrice del capoluogo siciliano.
Due date per celebrare Santa Rosalia
Santa Rosalia viene celebrata a Palermo in due giornate: la prima il 15 luglio, nota con il nome di Festino, si svolge nel centro storico della città con celebrazioni liturgiche in Cattedrale, officiate dal cardinale arcivescovo. L’evento è caratterizzato dalla sfilata del carro e da un pellegrinaggio di fedeli che parte dalla Chiesa Madre per poi concludersi in uno dei quartieri del centro storico.
La seconda data è il 4 settembre. A carattere religioso, i festeggiamenti si svolgono presso il santuario del monte Pellegrino, raggiunto a piedi nella notte (tra non poche difficoltà) da migliaia di palermitani che chiedono alla santuzza la grazia di cui hanno bisogno. Santa Rosalia è patrona anche di altre località siciliane quali Campofelice di Roccella, Santa Margherita di Belice, Centuripe, Santo Stefano Quisquina, Bisacquino, Delia, Bivona e Vicari.
Gli altri Santi del giorno
Oltre a Santa Rosalia, il 4 settembre si ricordano anche San Mosè profeta, Beata Caterina Mattei da Racconigi suora domenicana, San Marcello di Chalon-sur-Saone martire, San Bonifacio I papa, Beato Francesco Sendra Ivars sacerdote e martire, Beato Giuseppe Pasquale Carda Saporta martire, Beata Maria di S. Cecilia Romana vergine, San Caletrico di Chartres e la Traslazione di Santa Rosa da Viterbo ossia il trasferimento del corpo incorrotto al Monastero della Clarisse.
