Andrea Camilleri, gli ultimi giorni tra ospedale e bollettini medici, la paura dei fan e l’addio riservato voluto dalla famiglia.
Andrea Camilleri, nonchè colui che ha dato vita al personaggio di Montalbano, è morto il 17 giugno 2019, appena prima di partecipare ad uno dei suoi spettacoli alle Terme di Caracalla. In quel momento lo scrittore ha avuto un infarto ed è stato portato d’urgenza all’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove i medici lo hanno subito messo in reparto rianimazione. Purtroppo, Andrea Camilleri non è più riuscito a prendere conoscenza ed è morto a 93 anni dopo un mese di ricovero.
In quei giorni era calato il panico tra i fan dello scrittore, e il bollettino medico era diventato sempre più preoccupante: “Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali“. E ancora, “Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio“. Nell’ultimo periodo della sua vita, Andrea Camilleri era riuscito a completare il suo ultimo libro, il centesimo per essere precisi, e lo aveva fatto quasi nella totale cecità, tanto che aveva dettato le parole a Valentina Alferj, sua assistente.

Morte di Andrea Camilleri, gli ultimi giorni attaccato a una macchina per respirare
Andrea Camilleri non voleva andare in pensione. E a chi gli chiedeva le motivazioni dietro a tale scelta, rispondeva di voler finire la sua carriera raccontando storie al pubblico seduto in una piazza. Infatti, lo scrittore e creatore di Montalbano continuava a lavorare anche a 93 anni nonostante la cecità. Portava avanti con grande maestria l’insegnamento del ‘vignatese’, senza mai smettere di fare quello che ha sempre amato, scrivere. Nell’ultimo mese della sua vita Andrea Camilleri era stato attaccato ad una macchina per respirare, anche perchè il suo corpo era molto più debole a causa di un’operazione al femore.
