AdSP del Mare di Sicilia occidentale, il contributo per un piano di investimenti per il trasporto sostenibile nella consultazione pubblica Ue
Anche l’Italia vuole fare la sua parte nella definizione di un nuovo piano di investimenti nel trasporto sostenibile: lo dimostra l’iniziativa dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mare di Sicilia occidentale, che ha deciso di prender parte alla consultazione pubblica promossa dall’Ue, con un focus su porti e aeroporti.
Il contributo che viene offerto da AdSP non solo è coerente con la collaborazione in atto da tempo nell’ambito del Corridoio Scan-Med, ma è coerente anche con le sinergie in atto con le principali associazioni di categoria.
Dunque, è stato messo a punto un documento, di cui Assoporti è stato messo al corrente, che contiene le proposte che possono orientare le future decisioni comunitarie sulla questione sollevata.

LE INDICAZIONI DI ADSP ALL’UE
Il documento contiene diverse raccomandazioni, a partire dalle questioni ritenute più urgenti, come la necessità di far attuare più rapidamente le norme, senza introdurre altri vincoli burocratici. Inoltre, la diversità dei porti europei, ognuno caratterizzato da esigenze e vocazioni specifiche, andrebbe valorizzata dall’Europa, perché può diventare un punto di forza.
Ma non è finita qui ovviamente, perché bisogna anche incanalare i finanziamenti nella direzione giusta, verso opere e infrastrutture flessibili, così da sostenere in maniera efficace la transizione energetica e l’uso di una gamma ampia di combustibili alternativi.
IL CONTRIBUTO DI ADSP MSO E IL SUO RUOLO STRATEGICO
Per AdSP MSO la capacità produttiva europea di energia rinnovabile potrebbe non riuscire a coprire la domanda futura, e questa è una criticità che non può essere sottovalutata. I porti meridionali, però, potrebbero fungere da piattaforme chiave per importare energia pulita proveniente dal Nord Africa.
Ma l’AdSP ha anche richiamato l’attenzione dell’UE sulla necessità di sviluppare meccanismi finanziari innovativi che riducano l’attuale divario di costo, ritenuto il principale ostacolo alla crescita sostenibile del settore. Infine, tra le proposte avanzate figurano la promozione di accordi di fornitura a lungo termine con prezzi predefiniti e l’introduzione di misure fiscali agevolate per incentivare l’adozione di carburanti verdi.
