Il centrosinistra resta diviso: Conte e Schlein alleati per necessità ma nemici per identità. Un'alleanza fragile che non minaccia Meloni
Ora che le alleanze sono definite in tutte le regioni, il centrosinistra potrebbe avere l’occasione di diventare finalmente un aggregato coeso di forze politiche tale da insidiare la Meloni, ma non sarà così. Il rapporto tra il partito di Giuseppe Conte e quello di Elly Schlein è viziato sin dall’origine dalla necessità degli ex 5 Stelle di costruire la propria identità in funzione antagonistica al Pd. Sono degli oppositori necessari a quello che per loro è uno dei mali del Paese e non potranno mai rinunciare, sul piano nazionale, a questo ruolo.
Le alleanze alle elezioni regionali hanno consentito ai due leader di pagare, metaforicamente, i propri debiti politici con esponenti e correnti che hanno rivendicato candidature e posizioni in virtù dell’appoggio all’ascesa di entrambi i leader.
Ora che la contesa si sposta sul piano nazionale in vista delle elezioni politiche generali, il livello di conflittualità interna aumenterà, pur tenendosi assieme in un unico teorico cartello elettorale. Giuseppe Conte, i suoi seguaci e il Pd sono alleati necessari ed affettuosi nemici.
E quindi non deve trarre in inganno la costruzione di un cartello elettorale coeso nelle prossime regionali, che vanno lette come un passaggio intermedio che chiude un momento politico ma non ne apre ancora uno nuovo. La peggiore sciagura che può capitare ad entrambi è quella di assomigliarsi e diluirsi l’uno nell’altro, poiché finirebbero anche per perdere una capacità attrattiva di elettorati tra loro molto diversi e che stanno assieme sul presupposto di non poter andare con altri, più che sull’idea di poter costruire insieme qualcosa.
Un processo fondativo di un’alleanza politica che governi il Paese dovrebbe passare attraverso la condivisione di valori comuni e di strategie economiche internazionali condivise, che sono la cornice necessaria a qualunque alleanza di governo. Ma proprio su questi punti entrambe le coalizioni, a dire il vero, sono profondamente perdenti e si tengono insieme per convenienza pur avendo posizioni profondamente distinte.

In quest’ottica, i candidati governatori regionali frutto dell’accordo tra Conte ed Schlein non hanno nessuna possibilità di porsi come esempio per il contesto nazionale, visto che le loro esperienze rimarranno ciascuna ancorata al territorio in cui si esprimono.
È purtroppo ancora lontano il processo di piena condivisione ed appare strategicamente fuori dagli obiettivi dei due maggiori partiti di opposizione la volontà di diventare qualcosa di politicamente coeso. Il rischio di frantumazione, anche dopo la vittoria elettorale, è elevatissimo e lo spettro del governo Prodi del 2006 è dietro l’angolo, con tutte le conseguenze che ne vengono. Uniti alle urne e divisi su ogni singolo provvedimento di governo, anche con un programma condiviso.
Quello del governo Prodi del 2006 era di oltre 200 pagine, ma il governo durò meno di 18 mesi. Dal 2008 in poi la coalizione opposta al centrodestra non ha mai vinto le elezioni ed anzi si è sfarinata dietro le spallate di Beppe Grillo, che l’ha ridotta a un cumulo di macerie su cui ancora oggi è difficile costruire qualcosa.
Ancora diversi mesi mancano alle elezioni politiche, e nel frattempo si combatterà per vincere le regionali. Saranno battaglie in parte già segnate, con Calabria e Veneto sicuramente al centrodestra, Toscana, Campania e Puglia al centrosinistra e le Marche contenibili. Ma alla fine non vincerà davvero nessuno, se non chi riuscirà a fare finalmente una sintesi politica chiara e a costruire un’alleanza per il governo basata su valori comuni, su una visione condivisa da presentare agli elettori.
Sperare costa poco. Ma il prezzo da pagare sarà politicamente alto se non verrà cambiata rapidamente la geometria di questo rapporto asimmetrico di nemici/amici, e non farà il bene di nessuno se non dei due capi partito, che da questa dicotomia cercheranno di trarre maggiore stabilità per la loro leadership.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
