Il ministro Guido Crosetto è intervenuto sul tema dei droni in Polonia: la guerra ibrida secondo lui è già realtà e occorre reagire per non soccombere
A due passi da quanto – ormai ben noto – accaduto in Polonia con i droni russi intercettati e distrutti, sul tema è intervenuto anche il ministro alla Difesa Guido Crosetto nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera definendo da subito quanto accaduto un fatto “nuovo e rilevante” visto che il numero di droni – ovvero una ventina, secondo Varsavia – non permette di pensare che si sia trattato di “un semplice errore”.
Ad avviso di Crosetto, infatti, si tratterebbe di un “mix tra una provocazione e un test” sulle capacità difensive della NATO, per il quale – fortunatamente – abbiamo assistito a una “risposta (..) efficace“; mentre ora è il momento di aprire le porte a una “riflessione” utile per capire come si debba “agire in futuro” che includa anche – e forse soprattutto – il più ampio tema della guerra sulla “disinformazione” sulle “fake news” e sugli “attacchi degli hacker” che è diventate ormai un fatto “quotidiano”.
Crosetto: “Solamente Putin e Netanyahu possono decidere l’esito dei due conflitti in corso”
Secondo Crosetto, infatti, è pressoché innegabile che siamo già al centro di una “guerra ibrida” che non si può più ignorare e la sua proposta è quella di avviare una “riflessione seria” che intende portare al più presto al governo e al parlamento perché – sottolinea al Corriere – “se non si reagisce, si soccombe”: la sua idea è quella di creare un quadro normativo che permetta, all’occorrenza, di “restituire l’attacco” al mittente con le medesime “modalità”.

Proprio per questa ragione Crosetto – e non solo – continua a insistere sull’importanza degli “investimenti nella difesa” in quella che definisce una scelta “non (..) facoltativa”, tutto tutelando anche al contempo il “Pil interno” affinché gli investimenti producano un reale valore per l’economia italiana e per le “applicazioni civili” degli strumenti sviluppati; ovviamente fermo restando che non trattandosi di “un obbligo permanente”, qualora la condizione internazionale lo permettesse, si potrà sempre – spiega Crosetto – “diminuire le spese”.
Condizione – spiega ancora Crosetto – che però dipende esclusivamente da “Putin per l’Ucraina e Netanyahu in Israele” che sono gli unici a poter “chiudere le ostilità”: fino al momento in cui loro non decideranno l’esito dei due fronti del conflitto, per il ministro il faro resta quello di “difendere il mio Paese da qualunque attacco e da chiunque arrivi”.
