Ai servizi online gratis e a pagamento si sta affiancando sempre più il modello freemium che porta a una fidelizzazione dei consumatori
Negli ultimi anni, trovare contenuti online completamente gratuiti – dai servizi di streaming ai giochi e ai siti di informazione – è diventato raro, più facile trovare offerte “quasi gratis”.
Ai metodi classici di fruizione dei contenuti – come il pagamento di un abbonamento o la possibilità di accedere ai contenuti grazie alla pubblicità presente sulla piattaforma – si sono affiancate soluzioni ibride, dove una parte dei contenuti è gratuita, ma nel caso si voglia accedere al catalogo completo della piattaforma è necessario un pagamento sia esso una tantum per contenuto singolo o in forma periodica con un abbonamento. Tutti questi modelli servono a rendere sostenibili i servizi e le società che li erogano, perché nulla è davvero gratuito: tutto ha un costo.
Lo streaming – ormai ben noto – è la trasmissione di contenuti multimediali in tempo reale tramite la rete internet e può riguardare sia audio (per esempio: Spotify, Apple Music) che video (per esempio: Netflix, Prime Video, Disney+, YouTube).
I servizi di streaming video sono piattaforme che offrono contenuti on demand (a richiesta) e/o in diretta, e possono essere a pagamento o gratuiti. I servizi a pagamento, come Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video, offrono un ampio catalogo di contenuti: basta un accesso al Wi-Fi e il pagamento dell’abbonamento alla piattaforma.
Netflix, oltre ai classici abbonamenti che permettono di accedere ai contenuti senza pubblicità, ha introdotto a fine 2022 un’opzione ibrida a prezzo ridotto con pubblicità, segnando un’evoluzione rispetto al suo storico modello senza spot pubblicitari. Questa opzione, chiamata “Basic with Ads” che non consente il download offline e offre accesso a un catalogo parziale, sta ottenendo buoni risultati. A maggio 2024, il piano con pubblicità contava circa 40 milioni di utenti attivi mensili a livello globale e rappresentava circa il 40% delle nuove registrazioni nelle aree in cui è disponibile.
Amazon Prime – nato per offrire spedizioni più rapide a un costo ridotto – nel tempo ha ampliato i servizi includendo video, musica e spazio cloud. Gli utenti Prime accedono ai contenuti inclusi senza pagare un abbonamento aggiuntivo, anche se questi possono contenere pubblicità. Ma neanche l’accesso incluso con Prime è sufficiente, molti film infatti richiedono un pagamento una tantum.
I servizi di streaming gratuiti come YouTube, RaiPlay e Mediaset Infinity permettono di fruire dei contenuti gratuitamente grazie alla pubblicità o tramite un modello “freemium”.
Il termine freemium – che nasce dall’unione di free e premium – è un modello di business ormai assai diffuso. È previsto un accesso free (gratis) con cui l’utente ha accesso a una versione base del servizio/prodotto e solo a una parte dei contenuti, senza costi. È possibile avere un accesso premium (a pagamento) che permette di ottenere funzionalità aggiuntive, rimuovere pubblicità o sbloccare tutti i contenuti.
Il modello freemium permette di attrarre un gran numero di utenti tramite l’accesso gratuito, raggiungere quindi molti potenziali clienti e poi trasformare una parte di essi alla versione a pagamento, con una pubblicità diretta molto efficace.
Esempi:
– YouTube: milioni di video gratuiti supportati da pubblicità, l’opzione premium (a pagamento) permette di rimuovere gli spot pubblicitari e accedere a contenuti extra.
– LinkedIn: social network professionale, la cui versione base è gratuita, mentre le funzioni avanzate (premium) sono a pagamento.
– DAZN: servizio di streaming di eventi sportivi – inclusa la serie A di calcio – a pagamento, con alcune partite o contenuti disponibili gratuitamente o tramite promozioni limitate.
– Dropbox: spazio gratuito archiviazione file limitato, con l’abbonamento si hanno più GB e funzionalità extra.
– Canva: consente di creare gratuitamente template base (per esempio, PowerPoint) e di convertire immagini in diversi formati. La versione premium offre funzionalità avanzate.
– Spotify: piattaforma di streaming musicale: la musica è gratis tramite pubblicità (banner), più alcune limitazioni; L’abbonamento a pagamento (premium) elimina la pubblicità.
– Trello: gestione gratuita di progetti e attività da organizzare. La versione premium offre automazioni avanzate e schede illimitate.
Il modello freemium funziona molto bene nel settore gaming: il gioco si scarica gratuitamente e vengono offerti contenuti base, pagando è possibile sbloccare funzionalità, oggetti o abilità aggiuntive. Esempi: Fortnite (sparatutto), Roblox (piattaforma di mondi virtuali), Candy Crush Saga (puzzle), Brawl Stars (combattimento multiplayer).
Nel campo editoriale online, Il Sussidiario – tramite la pubblicità ben integrata nel sito – offre un’informazione quotidiana di qualità e approfondimenti di autorevoli personalità provenienti da ambiti diversi, con una valorizzazione – per nulla scontata oggigiorno – della cultura, in linea con il principio di sussidiarietà.
Ad altri siti di informazione che hanno un modello gratuito – reso possibile tramite la pubblicità – si affianca un modello freemium, che prevede la lettura di una parte soltanto degli articoli e/o un numero limitato di articoli (per esempio, 2-3 articoli interi). Per leggere tutti i contenuti è necessario sottoscrivere un abbonamento, con varie offerte possibili diversa per durata e costi, che garantisce l’accesso illimitato.
I modelli freemium stanno avendo un buon successo, avendo trovato un equilibrio tra l’accesso gratuito (accesso parziale ai contenuti) e abbonamenti premium, con pubblicità più intelligente e integrata. In questo modo, gli utenti possono fruire dei contenuti senza sentirsi “sottoposti al pagamento del conto” se non vogliono, mentre le piattaforme riescono a finanziare la produzione di contenuti di qualità.Con il modello freemium in media almeno il 2-5% degli utenti passa alla versione a pagamento (dati di Harvard Business Review).
Oltre al modello freemium esiste anche il modello open content + donazioni dove l’accesso è gratuito e il sostegno è volontario da parte degli utenti. Alcuni esempi sono Wikipedia (enciclopedia online gratuita che si sostiene solo con donazioni volontarie) e Archive.org (archivio web gratuito, mantenuto con donazioni volontarie).
In conclusione, proprio come in un supermercato, bisogna saper scegliere anche online: informarsi (prima) e valutare con attenzione permette di trovare le migliori offerte in termini di prezzo e contenuti.
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