San Roberto Bellarmino è il santo del 17 settembre: cardinale, teologo e Dottore della Chiesa, è stato un personaggio di spicco e grande riformatore
Tutti gli anni, il 17 settembre, il Martirologio Romano celebra San Roberto Bellarmino, cardinale gesuita conosciuto per essere stato un fine teologo e Dottore della Chiesa, autore di trattati di estrema importanza durante la Controriforma e di un catechismo.
San Roberto Bellarmino: grande studioso e da sempre dotato di grande fede
Roberto nacque in Toscana, a Montepulciano, il 4 ottobre dell’anno 1542, dall’unione tra Vincenzo e Cinzia Cervini, illustre sorella del pontefice Marcello II.
Sin da piccolo, disdegnava i giochi e le futilità tipiche dei fanciulli, amando, piuttosto, la parola di Dio, tanto da catechizzare e fare prediche in famiglia e tra gli agricoltori.
Dopo la Prima Comunione, Roberto proseguì nel dedicarsi brillantemente agli studi, dalla musica al canto fino alle lettere: suo padre Vincenzo incentivava la carriera scolastica del figlio, desiderando che diventasse un gentiluomo. Roberto però, quando declamava poemi o cantava, sostituiva le frasi impure con altre religiose, perché il suo animo voleva così.
Dopo un anno di litigi con suo padre, San Roberto Bellarmino finalmente decise di entrare a far parte della Compagnia di Gesù: nel 1561 intraprende il noviziato e, in seguito, si trasferisce nel Collegio Romano, dove si afferma come il miglior studente, nonostante una salute un po’ debole.
Inizia a insegnare prima a Firenze e poi a Mondovì, per poi giungere a Padova per studiare teologia. Il destino lo portò poi a Lovanio, dove insegnò come professore nella locale università.
Il sacerdozio, i rapporti con Galileo Galilei e il processo a Giordano Bruno
Solo nel 1570 divenne sacerdote, celebrando per la prima volta la Messa. In un periodo in cui le teorie eretiche abbondavano, Gregorio III decise di affidare una cattedra proprio a Roberto Bellarmino, con lo scopo di contrastare queste nuove teorie che mettevano in discussione i fondamenti cristiani. Roberto, soprannominato “Martello degli eretici”, non dimenticò mai i bisognosi, i malati e i poveri, avendo modo anche di conoscere personalità come San Realino e San Luigi.
Non stupisce che Clemente VIII lo fece cardinale e arcivescovo di Capua. Nel 1621 Roberto Bellarmino lasciò la dimora cardinalizia per rifugiarsi nella più umile casa presso il romano Noviziato di Sant’Andrea al Quirinale: qui, con il dolce conforto di Gregorio XV, spirò il 17 settembre dell’anno 1621.

Le sue reliquie sono conservate in una cappella all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, sotto l’altare, con il volto e le mani ricoperte d’argento e le ossa tenute assieme da leggeri fili argentati. Nel corso della sua vita, San Roberto Bellarmino intrattenne rapporti epistolari con Galileo Galilei, apprezzandone l’intelligenza e le scoperte, pur invitandolo a porre la teoria eliocentrica non come certezza assoluta, ma solo come ipotesi. Fu coinvolto nelle fasi iniziali del processo a Giordano Bruno, essendo uno dei consultori del Sant’Uffizio: ebbe con lui numerosi colloqui, ma mai partecipò agli interrogatori, che spesso erano forme di tortura che estorcevano finte confessioni.
Gli altri Santi del giorno
Il 17 settembre si festeggiano, oltre a San Roberto Bellarmino, anche altri beati e santi come Santa Feme, San Flacco, Sant’ Ildegarda di Bingen, Beato Timoteo Valero Pérez, Sant’ Emanuele Nguyen Van Trieu, Beato Cherubino Testa da Avigliana, San Stanislao di Gesù Maria e San Reginaldo.
