Eurostat, il report di settembre sull'economia Ue: crescita moderata e mercato del lavoro resiliente, mentre in Italia calano Pil e inflazione
ECONOMIA UE, GLI ULTIMI DATI AGGIORNATI
“L’economia europea continua a registrare una crescita moderata, sostenuta da un’inflazione stabile e da un mercato del lavoro resiliente“: lo certifica Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue nell’European Statistical Monitor aggiornato a settembre.
In generale, nell’Unione europea si registra un PIL in costante espansione e un’inflazione stabile, ma Eurostat segnala anche che “la disoccupazione e la debolezza del mercato del lavoro sono rimaste basse, mentre l’occupazione continua ad aumentare“. D’altra parte, sono emersi un indebolimento del clima economico e segnali di calo della fiducia nelle prospettive economiche.
Per quanto concerne la produzione industriale, è stata registrata una leggera ripresa, ma i volumi del commercio al dettaglio sono diminuiti e la produzione dei servizi è scesa dal suo massimo storico.

Il report di settembre di Eurostat si è focalizzato sulla crescita del Pil, aumento dello 0,2% del PIL rispetto al trimestre precedente: è il tasso di crescita trimestrale più basso osservato dal 2023, ma ha contribuito a un aumento del PIL dell’1,6% su base annua nel secondo trimestre del 2025.
EUROSTAT, I DATI DI SETTEMBRE DELL’ITALIA
Dalla ripartizione per paese emerge che i Paesi che hanno registrato la crescita maggiore sono Danimarca (1,3%), Croazia e Romania (1,2% ciascuna), invece Finlandia (-0,4%), Germania (-0,3%) e Italia (-0,1%) sono stati gli Stati membri che hanno registrato una contrazione del Pil.
Rilevanti i dati dell’Italia anche per quanto riguarda l’inflazione, visto che Cipro (0,0%), Francia (0,8%) e Italia (1,6%) hanno registrato i tassi più bassi, contro la Romania che ha registrato ancora una volta il tasso più elevato nel luglio 2025 con l’8,5%, quasi il doppio rispetto al valore del mese precedente, seguita dall’Estonia e dalla Croazia, rispettivamente con il 6,2% e il 4,6%.
In merito invece ai tassi di occupazione, Malta (83,6%), Paesi Bassi (83,4%) e Repubblica Ceca (83,0%) hanno registrato quelli più elevati, mentre Italia (67,4%), Romania (68,6%) e Grecia (70,9%) sono rimaste nella parte bassa della classifica.
Infine, tra gli Stati membri, nel secondo trimestre del 2025 le percentuali più basse di persone con un bisogno insoddisfatto di occupazione sono state registrate a Malta (4,6%), in Slovenia (4,8%) e in Polonia (5,0%), mentre le percentuali più alte sono emerse in Spagna (17,7%), Finlandia (16,3%) e Italia (14,8%).
