La Cina sta vincendo la battaglia contro gli USA per la produzione di robot: i primi soldati cyborg pronti per essere "arruolati" nell'esercito di Pechino
Tra le tante battaglia tecnologiche in cui la Cina sembra essere in netto vantaggio rispetto a tutti i competitor mondiali – con gli USA al primissimo posto – quella che vede al centro i robot e la robotica potrebbe ancora procedere a vantaggio dei produttori statunitensi, a patto (ovviamente) che i decisori politici imprimano al più presto un’accelerata che permetta di superare all’ultimo i cinesi, attualmente in netto vantaggio grazie a un ampio programma di investimenti promosso dal presidente Xi Jinping.
Partendo proprio da qui, è utile ricordare che attualmente la Cina sta seguendo il 14esimo piano di sviluppo economico quinquennale che vanta un’apposita sezione dedicata alle sviluppo dei robot: l’obbiettivo dichiarato è quello di rendere Pechino un vero e proprio “polo di innovazione” di caratura globale entro l’anno in corso, passando poi al ruolo di “leader mondiale” nei prossimi 10 anni; tutto attraverso i soliti incentivi governativi che abbiamo già avuto modo di vedere applicati a settori come l’automotive.
Dal conto loro, invece, gli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump hanno messo in campo un piano da “soli” 2mila miliardi di dollari sotto forma di impegni da parte delle aziende produttrici private; mentre sono ancora parecchie le carenze dal punto di vista della catena di approvvigionamento, tanto che gli ordini per i (pochissimi) produttori statunitensi di componentistica per i robot si accumulano in una lunghissima serie di ritardi che sarà sempre più difficile colmare man mano che la domanda aumenterà.
La battaglia tra USA e Cina per il dominio nel settore dei robot: a Pechino sono già “arruolati” nell’esercito
Il tema non è affatto irrilevante perché secondo alcune stime il settore dei robot e della robotica entro il 2050 arriverà a valere qualcosa come quasi 7mila miliardi di dollari con i costrutti umanoidi che – entro quell’anno – affiancheranno l’uomo in ogni attività: in tal senso, è già significativo notare che attualmente la Cina detiene circa due terzi dei brevetti mondiali (quasi 200mila, in forte aumento) e produce già più della metà dei robot umanoidi attualmente disponibili; tutto a costi circa 10 volte inferiori rispetto ai competitor statunitensi, pur a parità di prestazioni.

Come se non bastasse, a rendere ancora più importate la battaglia commerciale c’è anche l’aspetto militare: per Pechino – e lo dimostra il campo di battaglia ucraino – i robot in futuro saranno i soldati per eccellenza e sono già parecchi i progetti che muovo in quella direzione; aprendo al doppio rischio di una futura guerra in cui i soldati occidentali si troveranno a combattere contro forze instancabili e in grado di trasportare facilmente ordigni a grandissime distanze e del possibile spionaggio derivante dall’acquisto – per gli eserciti occidentali – di robot umanoidi cinesi.
