Delitto di Garlasco, altra svolta nelle indagini: Dna individuato sotto unghie di Chiara Poggi ora è utilizzabile, via libera al confronto con Andrea Sempio
La svolta è passata in secondo piano, del resto l’apertura dell’indagine a carico dell’ex procuratore Mario Venditti ha nelle scorse ore attirato l’attenzione sempre in riferimento al delitto di Garlasco per gli scenari che rischiano di aprirsi. Ma nel frattempo prosegue l’incidente probatorio, ed è proprio su questo fronte che ci sono novità altrettanto importanti.
Non è emerso solo della proroga dell’incidente probatorio, con le conclusioni attese il 18 dicembre, ma è stata data notizia di ciò che manca per terminare il lavoro. La genetista Denise Albani ha riferito di aver ricevuto i “dati grezzi” che aveva chiesto per stabilire se le tracce di Dna individuate sotto le unghie di Chiara Poggi sono comparabili.

Per il perito Francesco De Stefano non erano utilizzabili, ma altre consulenze, da quelle della difesa di Alberto Stasi a quella della Procura di Pavia, hanno invece concluso che le tracce genetiche siano attribuibili ad Andrea Sempio, il nuovo indagato. Ora quei dati grezzi saranno caricati all’interno di un software per capire se le tracce di Dna estratte dai margini ungueali della vittima sono utilizzabili.
DELITTO DI GARLASCO, PARLA MARZIO CAPRA
Su questo si è espresso Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, il quale concorda con i risultati della perizia precedente. Al termine dell’udienza preliminare dei giorni scorsi ha ribadito che per lui quei dati non sono affidabili e non possono essere utili per risalire all’identità di una persona, ma ha comunque confermato che verrà effettuata “una valutazione probabilistica del peso della supposta evidenza rispetto all’ipotesi accusatoria in termini di verosimiglianza“.
Per il genetista dei Poggi quelle tracce sono parziali, miste, degradate, quindi i risultati sono inaffidabili, ma comunque si effettuerà l’esame. Sono invece soddisfatti i legali di Alberto Stasi, sebbene la Albani stessa abbia riconosciuto le difficoltà dell’esame. Sullo sfondo anche il lavoro dell’antropologa Cristina Cattaneo e del Ris di Cagliari, che ha analizzato le macchie di sangue sulla scena del delitto di Garlasco.
SCONTRO TRA PERITI SU DNA SOTTO LE UNGHIE DI CHIARA POGGI
Repubblica fa notare che il confronto tra il profilo biologico trovato sulle unghie di Chiara Poggi e quello di Sempio non era scontato, visto che due volte De Stefano aveva smontato quell’indizio. De Stefano sosteneva inizialmente che quelle tracce non erano affidabili, perché non permettevano di identificare nessuno con certezza, potevano contenere anche Dna di Stasi, e i risultati dei test erano incoerenti, quindi da scartare.
Alla luce di ciò, il confronto con Sempio non fu mai fatto, poi però lo stesso De Stefano ammise che la famosa “terza provetta” non conteneva 5 microlitri ma solo 2: questa quantità diversa spiega perché i risultati possono differire. Quindi, quella prova non va considerata come indice di degrado.
Infatti, due esperti, Carlo Previderé e Pierangela Grignani, hanno rivalutato il Dna con le linee guida scientifiche attuali, concludendo che quel profilo genetico punta a un maschio della famiglia Sempio, come stabilito in passato dai consulenti dei legali di Stasi (Ricci e Röwer). Ma ora spetterà a Denise Albani, genetista incaricata dal gip, verificare questo dato e confrontarlo con le conclusioni già depositate.
