Il delitto di Garlasco al centro dei servizi di Quarta Repubblica, con l'intercettazione fra Spoto e Sempio risalente al 2017: cosa si sono detti
Giuseppe Spoto è uno dei carabinieri perquisiti nel corso delle nuove indagini di Garlasco da parte del pm di Brescia. Nel 2017 era un ufficiale della polizia giudiziaria di Pavia delegato all’indagine su Andrea Sempio, sottoposto dell’altro carabiniere perquisito, Sapone. Ci sono le loro firme sui brogliacci delle intercettazioni che secondo chi indaga sono pieni di anomalie. Entrambi avrebbero inoltre avuto “contatti opachi” come scrive la procura di Brescia, con l’indagato. In particolare Spoto avrebbe impiegato un “tempo esteso” – scrive ancora Brescia – per consegnare una notifica a Sempio, precisamente dal suo arrivo alle 16:35 fino alle 17:45, quindi un’ora e dieci.
Quarta Repubblica ha mandato in onda una intercettazione telefonica ricevuta da Sempio l’8 febbraio del 2017, proprio da Spoto. “Sono il maresciallo, scusa se ti disturbo sul cellulare, arriverò per le 16:30, riusciamo a fare due chiacchiere ok?”. Il carabiniere deve notificargli l’invito a comparire per l’interrogatorio e Sempio avvisa subito il suo avvocato di allora: “Mi ha appena chiamato il maresciallo dei carabinieri” e Federico Soldani, il legale, replica: “Quando arriva lì come minimo mi fai chiamare”.
Alle 16:35 arriva quindi Spoto e Sempio chiama l’avvocato. Poi il carabiniere incalzato dall’avvocato replica: “Che aria tira? Non lo so, io sono un semplice ambasciatore, ambasciatore non porta pena, penso che sia buona l’aria? Se vogliono parlargli veda lei, tiri le sue conclusioni”.
DELITTO DI GARLASCO, INTERCETTAZIONE SPOTO-SEMPRE: COSA ACCADDE
Alle 16:41 arriva invece una telefonata all’avvocato da parte di Spoto: “Quando verrete lì’ e vorrete mantenere la massima riservatezza organizziamo per entrare dal portone posteriore, Andrea ha il mio cellulare”. Infine alle 17:13 Sempio chiama il padre: “Tutto a posto, venerdì ci sarà da andare a parlare con il procuratore”.

Chi indaga vuole quindi cercare di capire come mai vi siano stati questi contatti fra Sempio e appunto il carabinieri Spoto: forse quest’ultimo ha usato un po’ troppa leggerezza? Ricordiamo che Spoto, così come l’altro carabiniere, Sapone, non sono affatto indagati in questo nuovo filone di indagini da parte della procura di Brescia. Al centro vi è l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. In sostante gli inquirenti credono che la famiglia Sempio, che ha registrato una movimentazione di denaro un po’ strana durante la prima indagine del 2017, abbia consegnato circa 35.000 euro a Venditti per fare in modo che la posizione di Andrea venisse archiviata. Accuse che lo stesso Venditti rimanda fermamente al mittente, ma resta il dubbio di dove siano finiti questi soldi, che sarebbero stati consegnati cash, in contanti.
La sensazione circolante è che potrebbero essere stati usati per pagare gli avvocati, ma al momento non vi è alcuna certezza a riguardo e solo nelle prossime settimane potremo forse sapere qualcosa di più. Intanto due procure indagano su Garlasco, a conferma di quanto il caso sia letteralmente deflagrato.
