Il Governo sta lavorando per attuare una riforma ISEE basata su nuove esclusioni e ampliare la platea di beneficiari.
Il Governo starebbe studiando una nuova riforma ISEE mirata a rendere più facile l’accesso agli aiuti ai potenziali beneficiari. Attualmente il sistema è basato su un rischio alto, ovvero quello di far conciliare un numero eccessivo di contributi e bonus che potrebbero dimezzare la platea di chi otterrebbe un sostegno.
Se è pur vero che ci sono dei bonus ottenibili senza ISEE, è altrettanto vero che la maggior parte dei sostegni e delle agevolazioni è prevista soltanto a patto di non superare un determinato reddito. A parlare dell’ipotetica soluzione è stata Eugenia Roccella, ovvero ministra.
Come potrebbe essere la nuova riforma ISEE?
Durante un question time la ministra Roccella ha parlato della fatidica riforma ISEE, che stavolta punterebbe a rendere i “figli” una gioia sotto ogni punto di vista, senza far preoccupare la famiglia di quanto possano essere “onerosi”.
Una delle prime novità già annunciate di recente, riguarda l’esclusione dal calcolo ISEE dell’Assegno Unico inerente al benefit pari a 480€ destinati nelle buste paghe delle mamme lavoratrici. Le medesime eccezioni sono previste anche per gli incentivi destinati al nido e alle nuove nascite.
Sul tema ha detto la sua anche Matteo Salvini, vicepremier, secondo il quale anche “la prima casa” conteggiata nell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non dovrebbe coesistere, visto che limita parecchi “destinatari”.
Prima e seconda casa nell’ISEE? Come vengono conteggiati?
Sia la prima che la seconda casa prevede un calcolo specifico nell’ISEE. Infatti, sulla 1° abitazione non si tiene conto del valore IMU complessivo, ma sul mutuo residuo una volta tolti i primi 52.000€. Ma non è tutto, perché dal 2° figlio in poi (si consideri convivente), la soglia poi sale a 2.500€ d’esclusione.
Si sta valutando in conclusione, di trovare una soluzione per una riforma ISEE meno limitante e soprattutto che possa coinvolgere la maggior parte dei contribuenti single e delle famiglie italiane (specialmente chi ha una proprietà immobiliare, che come dice Salvini non significa esser ricchi).
