Delitto di Garlasco, cosa ha detto Massimo Lovati da Fabrizio Corona e perché Bruzzone auspica che Ordine degli avvocati intervenga
DELITTO DI GARLASCO, BRUZZONE CONTRO LOVATI A ORE 14
Le dichiarazioni e rivelazioni fatte dall’avvocato Massimo Lovati a Falsissimo di Fabrizio Corona potrebbero avere delle conseguenze a livello deontologico per il legale di Andrea Sempio. Lo suggerisce la criminologa Roberta Bruzzone, che nel corso del suo intervento a Ore 14 da Milo Infante ha duramente criticato le affermazioni dell’avvocato, al punto tale da suggerire alla famiglia Sempio di valutare l’ipotesi di revocargli l’incarico.
“Io credo che il comportamento di Lovati sia tutt’altro che coerente con la professione che svolge. Soprattutto dopo il contenuto di Corona, che è interessante, e non mi venissero a raccontare che fosse lì per passare amabilmente una serata con Lovati“, ha esordito Bruzzone. Poi ha spiegato che Fabrizio Corona “ha fatto il suo e Lovati si è prestato“. Per la psicologa forense “ci sono profili deontologici in quella conversazione che ritengo molto gravi“.

La stessa Bruzzone non ha nascosto le sue perplessità riguardo la decisione della famiglia Sempio di mantenere Lovati come legale. “Io francamente mi sentirei di suggerire loro di fare valutazioni alternative, allo stato della situazione e di alcune affermazioni fatte sull’inchiesta“. Ma auspica anche un intervento: “Credo che l’Ordine degli avvocati a cui appartiene dovrebbe intervenire. Credo che alcuni profili deontologici possano essere valutati in maniera più incisiva e severa“.
LE RIVELAZIONI DI LOVATI A FABRIZIO CORONA
La linea comunicativa di Lovati è caratterizzata dallo stile provocatorio e l’effetto mediatico, ma nel colloquio con Fabrizio Corona è stato raggiunto l’apice tra rivelazioni e dichiarazioni choc. Ad esempio, in merito all’ex procuratore Mario Venditti, indagato per corruzione proprio in relazione all’archiviazione di Sempio, il legale ha spiegato di averlo conosciuto nel 2010 anche come giocatore di ippica, avendo entrambi la stessa passione. Quando l’ex re dei paparazzi si è fatto insidioso, ipotizzando che i corruttori possano essere i genitori del suo cliente, Lovati ha risposto in maniera disinvolta: “Ma anche io… ma a me non me ne frega un ca**o“.
Corona gli è arrivato a chiedere se teme di essere indagato alla luce di tutto ciò: “Secondo me no, ma qualcuno vorrebbe farlo intendere“. D’altra parte, è consapevole che quell’inchiesta di Brescia possa complicare la sua difesa di Sempio. “Perché è vera“, la spiegazione di Corona, a cui replica senza smentire, ma anzi alimentando i dubbi: “Eh beh!“.

“Massimo Lovati nella lunga notte passata con noi, ci ha raccontato tantissime cose esclusive, ma soprattutto ci ha confermato la sua grande preoccupazione per l’inchiesta di corruzione, ammettendo nettamente la sua responsabilità come tramite, nella stessa, che vede indagato solo (per ora) l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti“, ha commentato Fabrizio Corona.
Ma Lovati ha confessato anche il suo timore riguardo un possibile inquinamento delle prove, allungando ombre sull’operato della Procura di Pavia, è tornato a rievocare l’esistenza di una “massoneria bianca” da cui proverrebbero i veri assassini di Chiara Poggi e attaccato i procuratori attuali, ma si è anche lasciato andare a parole choc sull’omicidio di Yara Gambirasio.
Visualizza questo post su Instagram
