Qualcomm compra Arduino e ora si dà vita ad una nuova era. L'acquisizione rivoluzionerà il focus dei due giganti hi tech.
Qualcomm compra ufficialmente Arduino, e ora la partnership sembra esser regolamentata da alcuni accordi specifici. L’azienda che nasce con l’intento di montare e installare le schede elettroniche, per poi essersi evoluta nel settore specializzato in iOT.
Entrambe le società sono certe di poter contribuire ad una crescita globale, e questo investimento da parte dell’azienda che realizza chip sarà significativo ed impattante sotto ogni profilo, specialmente nella scalabilità su settori di nicchia come quello sulla distribuzione di dispositivi sensoristici.
Qualcomm compra Arduino: l’accordo
Qualcomm compra Arduino e ora la società che costruisce chip punta tutto sull’evoluzione tecnologica della nuova “acquisita”. La piattaforma di software e hardware vorrebbe migliorare la parte relativa all’AI, che ha del potenziale inestimabile.
Lo storico fondatore di Arduino, nonché Massimo Banzi, crede che l’unione tra le due possa giovare soltanto dei benefit impattanti. Da un lato le potenzialità della community del programma informatico che manterrà inalterati i suoi focus e metodi (funzionalità, software e brand), e dall’altro un marchio, un colosso del settore come Qualcomm che saprà come muoversi.
Arduino conta una community di 33 milioni di gente attiva, e una equipe che da anni lavora intensamente a fare sempre meglio. Mentre Qualcomm – oltre alle risorse economiche – contribuirà con la vision, una grafica innovativa e PC altamente potenti.
La nuova “UNO Q”
Dopo l’acquisizione di Qualcomm, Arduino ha dato vita a UNO Q, un PC composto da una scheda individuale pur avendo “due cervelli“. La prima parte è costituita da un microcontrollore che valuterà le performance in tempo reale, mentre un altro microprocessore con la compatibilità con Linux Debian.
Questa nuova collaborazione tra i due colossi non comporterà cambiamenti – se non positivi – o danni agli stabilimenti con sede nel mondo, in special modo in Italia, dove l’ufficio di Torino verrà potenziato grazie al nuovo capitale introdotto da Qualcomm.
L’acquisizione da parte del colosso specializzato nei chip ha una strategia mirata, nonché quella di espandere il suo business passando dai processori Snapdragon (leader nella maggior parte degli smartphone) alla tecnologia iOT.
Vedremo questa transizione dove porterà non solo in termini di profitti, ma soprattutto di brand e miglioramenti tecnologici.
