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Home » Esteri » Medio Oriente » Firmato accordo di pace su Gaza: stop a guerra Israele-Hamas/ Tregua, ritiro IDF, ostaggi: ora cosa succede

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Firmato accordo di pace su Gaza: stop a guerra Israele-Hamas/ Tregua, ritiro IDF, ostaggi: ora cosa succede

Niccolò Magnani
Pubblicato 9 Ottobre 2025
Accordo di pace Israele-Hamas

Firmato l'accordo di pace tra Israele e Hamas: la festa a Tel Aviv (ANSA-EPA 2025)

L'accordo di pace tra Israele e Hamas è in vigore: firma in Egitto, ratifica dopo le ore 16 a Tel Aviv. Dal cessate il fuoco agli ostaggi: ecco cosa succede

DOPO LE 11 (IN ITALIA) È IN VIGORE L’ACCORDO DI PACE SU GAZA: VIA LIBERA ALLA PRIMA PARTE DEL PIANO TRUMP

C’è la firma e così quello che sembrava impossibile solo fino a qualche giorno fa ora diventa finalmente realtà: l’accordo di pace sulla Striscia di Gaza è stato siglato dai rappresentanti di Israele e Hamas, con il prezioso lavoro dei mediatori Egitto, Qatar e Turchia, oltre agli Stati Uniti. Dopo le ore 11 è in vigore la prima parte del complesso piano di Trump, dove i dettagli saranno ovviamente importanti e decisivi nel prossimo futuro, ma intanto la notizia è netta:


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La guerra in corso da due anni – 733 giorni complessivi – viene bloccata in un primo vero cessate il fuoco “a lungo termine”, con la speranza che l’abbrivio dato oggi possa realmente far giungere una duratura tregua su tutto il Medio Oriente.

Festa nelle strade a Gaza, con l’Egitto che spinge per l’ingresso di aiuti umanitari dal valico di Rafah verso la popolazione palestinese: dopo l’annuncio dato in nottata dal Presidente USA Trump, la conferma della tregua è giunta da Netanyahu e dallo stesso movimento terroristico di Hamas, con l’accordo di pace che fa scattare il cessate il fuoco dalle ore 12 ora locale, ovvero appunto le 11 in Italia.


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Firma pace Israele-Hamas
Firma dell’accordo di pace tra Israele e Hamas: i mediatori festeggiano in Egitto (foto X 2025)

Il gabinetto di guerra in Israele voterà l’accordo alle ore 16 – di fatto ratificandolo e rendendolo pienamente operativo – con il Premier Netanyahu che ha già annunciato l’arrivo di Trump nelle prossime ore per celebrare la pace siglata in questa prima parte dell’accordo. Il leader dell’ANP Abu Mazen saluta positivamente l’accordo e spiega «ora ci sono le speranze per la creazione dello Stato di Palestina indipendente», anche da Hamas.

DONDERDAG – 09-10-2025 – Hamas zwichtte onder de geconcentreerde druk van Egypte, Turkije en Qatar, die hen duidelijk maakten dat er geen ruimte was voor manoeuvre.


SCENARIO PIL/ Ecco lo "scambio" con Bruxelles che può portare più crescita in Italia


Alle lof voor @jaredkushner, die het Midden-Oosten als geen ander begrijpt, voor het vakkundig tot stand brengen… pic.twitter.com/4Gk2t3hUxl

— IsraelCNN (@israel_cnn) October 9, 2025

LA POSIZIONE DELL’ITALIA PER IL FUTURO DELLA GOVERNANCE

I Ministri della Difesa e degli Esteri del Governo italiano – Guido Crosetto e Antonio Tajani – collegati con lo speciale del Tg1 sull’accordo di pace salutano con forza gli sforzi del Presidente Trump e dei mediatori Qatar, Egitto e Turchia: «servirà sforzo per riportare la normalità della Striscia di Gaza, con l’Italia che farà la propria parte per il futuro della organizzazione del progetto palestinese».

Governo Meloni al Summit NATO
Premier Meloni coi Ministri Crosetto e Tajani al summit NATO (ANSA 2025)

Il Governo si dice anche pronto all’invio di militari per missioni di pace nelle terre palestinesi, così come siamo già con i Carabinieri a Rafah e Gerico per la formazione della polizia e dei membri della società civile. Secondo quanto riferito dalla Presidente Giorgia Meloni in una nota sull’accordo di pace siglato in Egitto, si apre un giorno storico: intervenuta anch’essa al Tg1, la Premier sottolinea che si apre oggi la realizzazione della prima parte del piano di pace, «ma è un nuovo inizio, come vediamo dalla popolazione di Gaza che celebra questa pace molto delicata».

I prossimi passi messi in campo dalla leader del Governo è l’impegno per rendere solida la tregua con il rilascio degli ostaggi, con annesso primo arretramento delle forze israeliane a Gaza: «il tema del disarmo di Hamas è imponente, così come non vi siano nuovi insediamento in Cisgiordania, e aiuteremo l’Autorità Nazionale Palestinese per poter garantire un futuro transitorio nella Striscia».

IL TESTO DI HAMAS CHE ACCETTA IL PIANO DI TRUMP: ECCO COSA DICONO

Su Instagram dopo l’annuncio del cessate il fuoco su Gaza è il direttore del TgLa7 Enrico Mentana a pubblicare per primo in Italia il testo dell’accordo diffuso da Hamas, una prima vera svolta di “pace” dopo oltre due anni di terrorismo, attacchi e massacri dentro e fuori la Striscia: «la fine della guerra e il ritiro dell’esercito israeliano», assieme alla riapertura dei 5 valichi per gli aiuti, predispone il rilascio dei prigionieri del 7 ottobre.

Al contempo, Hamas elogia gli sforzi dei mediatori – da Al Thani ad Al Sisi fino a Trump e Erdogan – in quanto ora garantiscono per la fine delle ostilità nella Striscia: infine Hamas elogia il popolo palestinese per aver resistito, anche se qui occorre sempre ricordare come da ben prima del 7 ottobre le operazioni del movimento terrorista sono sempre state volte a preparare gli attacchi contro Israele anche a costo di usare la popolazione civile come scudo umano, ad esempio costruendo i bunker e i tunnel sotto case, ospedali e scuole.

DAL CESSATE IL FUOCO AL FUTURO DELLA STRISCIA: ORA COSA PUÒ SUCCEDERE

In termini molto netti e pratici, mentre ovviamente la storia di questi giorni dirà se il cessate il fuoco resisterà a Gaza, il piano di pace presentato da Trump nella sua prima fase include quanto effettivamente sta avvenendo da qui alla giornata di lunedì: in primo luogo, la tregua sul campo con lo stop dei raid di Israele e delle risposte di Hamas, in secondo luogo entro 24 ore il ritiro su posizioni concordate in Egitto dell’IDF israeliana, mentre entro 72 ore è previsto lo scambio dei prigionieri palestinesi e dei 48 ostaggi israeliani (20 vivi, gli altri deceduti).

Israele celebra la pace
Israele festeggia l’accordo di pace e la liberazione degli ostaggi (ANSA-EPA 2025)

Tra sabato e lunedì si avrà dunque la piena liberazione dei cittadini rapiti il 7 ottobre e tenuti in cattività con condizioni disumane negli ultimi due anni: saranno invece circa 1500 i prigionieri palestinesi che saranno liberati nello scambio senza però i due nomi considerati non negoziabili da Tel Aviv, ovvero Marwan Barghouti (considerato futuro leader dell’ANP e Ahmad Saadat.

Il giorno dopo il rilascio dei 20 ostaggi ancora vivi segnerà l’inizio delle trattative anche per la seconda parte dell’accordo di pace avviato da Trump e accettato dal 99% del mondo arabo, in pratica tutti tranne l’Iran. Dopo i missili in Qatar – come spiega il giornalista Maurizio Molinari sulla Rai – Al Thani si è reso conto che non poteva più “giocare su due tavoli”, ha iniziato a premere su Hamas abbandonandolo al suo destino e imbracciando l’accordo con Stati Uniti e Israele, oltre al resto del mondo arabo.

Accordo di pace a Gaza
Trump e Rubio annunciano l’accordo di pace a Gaza (ANSA-EPA 2025)

Accordo di oggi verte dunque solo sulla prima parte del piano Trump mentre si tratta sul resto, ovvero dal disarmo di Hamas e alla complessa governance della Striscia futura: su questo, gli Stati Uniti ritengono l’Iran «parte integrante della situazione di pace», provando a coinvolgere l’unico Paese al mondo rimasto su posizioni pro-Hamas e responsabile in questi anni del finanziamento di tutti i movimenti anti-ebraici a Gaza (Hamas), Libano (Hezbollah) e Yemen (Houthi).

La pace di oggi – un giorno prima l’annuncio dei Nobel a Stoccolma, con Trump che evidentemente “spera” – si avvia ad essere il primo vero passo storico in Medio Oriente da decenni a questa parte: se avrà vita breve o lunga lo capiremo già nell’evoluzione di questa prima parte dell’accordo.

Tags: Donald TrumpGiorgia MeloniBenjamin Netanyahu

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