Emergono le prima informazioni sulla morte di Margaret Spada: secondo i Nas, i Procopio avrebbero atteso più di 30 minuti per chiamare i soccorsi
A quasi un anno di distanza dalla morte di Margaret Spada emergono le primissime risultanze raccolte dai Nas su richiesta della Procura capitolina che sembrano aggravare ulteriormente la posizione di Marco e Marco Antonio Procopio che sottoposero ad anestesia la ragazza 22enne cagionandone – secondo la tesi di chi indaga – il tragico decesso: un caso che, però, resta ancora del tutto aperto, in attesa di un processo che potrebbe aprirsi solamente tra diversi mesi.
Partendo dal principio, è utile ricordare che di Margaret Spada si parla almeno dallo scorso 12 novembre: la ragazza 22enne – nata e cresciuta nel siracusano -, infatti, dopo aver raccolto alcune informazioni sul web decise di recarsi a Roma in una clinica estetica privata per sottoporsi a una rinoplastica, eseguita proprio da Marco e Marco Antonio Procopio (padre e figlio).
Già dopo la somministrazione dell’anestesia, però, Margaret Spada iniziò a sentirsi male e fu solamente grazie all’intervento del fidanzato (cacciato poco dopo dalla sala operativa) che vennero immortalati gli ultimi momenti di vita della ragazza: nonostante i tentativi di rianimarla, finì in coma e dopo tre lunghissimi giorni dal ricovero in un nosocomio capitolino, morì tragicamente.
La relazione dei Nas sulla morte di Margaret Spada: i Procopio impiegarono più di 30 minuti per lanciare l’allarme
Da subito sembrò chiaro che dietro alla morte di Margaret Spada ci fosse una chiara negligenza da parte dei due medici che l’avevano operata, a partire dalla scoperta che la clinica all’Eur non fosse abilitata per interventi chirurgici e arrivando fino al fatto che l’unico defibrillatore all’intero della struttura privata fosse scarico: proprio per ricostruire quella catena di errori, la Procura ha commissionato ai Nas la relazione sulla morte di Margaret Spada dalla quale siamo partiti.

Secondo quanto emerso – riferisce il Corriere della Sera – la principale ragione della morte di Margaret Spada furono quei lunghissimi 30 minuti (precisamente tra i 32 e i 36) di attesa dal primo malore alla chiamata dell’ambulanza: tempo in cui i Procopio provarono – apparentemente senza successo – a rianimare manualmente la 22enne; senza utilizzare il defibrillatore e nel tentativo – secondo i Nas – di nascondere l’abusività dell’intervento al quale si sarebbe dovuta sottoporre la giovane.
Non solo, perché secondo la relazione medica commissionata dalla Procura, l’origine del malore di Margaret Spada sarebbe da ricercare nel fatto che i due medici non le suggerirono (come da protocollo) di digiunare prima dell’intervento: una volta sottoposta ad anestesia la 22enne avrebbe avuto un rigurgito, all’origine del soffocamento che si è poi rivelato letale; mentre secondo la relazione non ci sarebbe dubbio alcuno sull’intervento abusivo dato che il corpo della ragazza presenterebbe un’incisione all’altezza del naso.
