Qatargate, Antonio Panzeri denunciato da Eva Kaili e Giorgi per calunnia: la Procura di Milano lo indaga. Lui commenta: "Tentativi di intimidazione"
QATARGATE, NUOVA INDAGINE MA PER CALUNNIA
Da accusato ad accusato: per Pier Antonio Panzeri, il “grande pentito” nell’inchiesta belga sullo scandalo Qatargate, ora si ritrova sotto indagine per calunnia. Dopo la denuncia sporta da Eva Kaili e Francesco Giorgi, entrambi arrestati tre anni fa in seguito alle accuse mosse proprio dall’ex eurodeputato del Pd, che li aveva indicati come suoi complici nel sistema di tangenti in cambio di decisioni favorevoli a Qatar e Marocco, sono passati al contrattacco.
L’ex vicepresidente del Parlamento europeo e il suo compagno, ex assistente parlamentare di Panzeri, sono stati già ascoltati nei giorni scorsi: sostengono che questi abbia mentito, sapendo che loro erano innocenti, quindi chiedono alla magistratura italiana di verificare le dichiarazioni rese all’estero.
Lo hanno denunciato e la procura meneghina ha iscritto Panzeri nel registro degli indagati. Stando a quanto riportato da Il Dubbio, la loro versione sembra credibile, perché da una registrazione fatta da Giorgi emerge che persino gli investigatori belgi non si fidavano di Panzeri.

Ad esempio, l’ispettore gli avrebbe detto esplicitamente di non credere a nulla di quello che dice: “Sappiamo che ci sta prendendo in giro“. Inoltre, non sono emerse prove concrete contro la coppia, se non le parole del loro accusatore. I documenti dei servizi segreti, che avevano condotto l’indagine, non avevano elementi per poterli incriminare.
I DUBBI SU ANTONIO PANZERI
Ora la Procura di Milano mette in dubbio la credibilità di Panzeri, come già avvenuto in passato, quando altre dichiarazioni si rivelarono inconsistenti. Il Dubbio tira in ballo il caso di Susanna Camusso, ex segretario della Cgil, che secondo Panzeri sarebbe stata sostenuta indirettamente dal Qatar. Il tribunale di Milano archiviò quel filone proprio perché mancavano prove concrete, le accuse erano vaghe e generiche, e nessun testimone aveva confermato le sue affermazioni.
LA REAZIONE DELL’EX EURODEPUTATO DEL PD
Panzeri, che ha patteggiato un anno di carcere che ha già scontato, quasi del tutto ai domiciliari nella sua abitazione di Bruxelles, ha fatto sapere, stando a quanto riportato dal Corriere, che non vuole partecipare al dibattito pubblicato sul tema, riservandosi di parlare solo con l’autorità giudiziaria come fatto sin dall’inizio, ma comunque si è detto sereno, consapevole di aver detto tutta la verità, per cui non vuole lasciarsi “destabilizzare dai tentativi di intimidazione“, scrive il giornale.
