Delitto di Garlasco, la mamma di Andrea Sempio: "Abbiamo pagato per avere le carte e gli avvocati sapevano del Dna". Inquirenti potrebbero sentire Garofano
DELITTO DI GARLASCO, GLI INTRECCI COL SISTEMA PAVIA
Ascoltata come testimone nell’ambito dell’inchiesta di Brescia sulla corruzione che punta il dito contro l’ex procuratore Mario Venditti, la mamma di Andrea Sempio ha dichiarato agli inquirenti perché lei e il marito si sono rivolti all’ex comandante del Ris Luciano Garofano per una consulenza.
Le sue parole hanno gettato ombre su altri soggetti, perché gli inquirenti si sono soffermati sulle informazioni che legali e famiglia avevano sul delitto di Garlasco, a partire dalla consulenza della difesa di Alberto Stasi, ancor prima che Sempio ricevesse l’invito a comparire per il suo interrogatorio.

Daniela Ferrari ha spiegato che nel dicembre 2016 i tg avevano già riferito che sotto le unghie di Chiara Poggi era stato individuato il Dna del figlio. Giuseppe Sempio ha aggiunto che, quando andarono dagli avvocati, gli parlarono del fatto che il genetista di Stasi aveva tirato in ballo la questione del Dna, quindi Lovati gli suggerì di affidarsi a Garofano per la questione del Dna.
GAROFANO E IL GIALLO DELLA CONSULENZA LINARELLO
Peraltro, gli inquirenti vogliono sentire proprio Garofano per chiarire come avesse avuto a disposizione le relazioni, visto che quando la realizzò, nel gennaio 2017, era ancora secretato. Su questo l’avvocato Massimo Lovati ha già ammesso in tv di aver fornito lui la relazione: visto che le carte erano già nelle mani dei giornalisti, poteva averle anche lui, infatti le avrebbe ottenute da terzi.

Per quanto riguarda le somme dati agli avvocati, il papà di Andrea Sempio a verbale ha dichiarato che sono serviti 55-60mila euro. Ma la consulenza di Garofano non venne mai depositata, e un paio di mesi dopo l’inchiesta venne archiviata.
AUTO A PREZZI STRACCIATI AI MAGISTRATI?
Nel frattempo, emergono indiscrezioni sul presunto “sistema Pavia” scoperto dalla Procura di Brescia, secondo cui i magistrati sarebbero stati corrotti con auto. Stando a quanto riportato da Fanpage, per gli investigatori, l’ex procuratore Venditti e l’allora pm Mazza avrebbe ricevuto alcune auto di lusso dal titolare delle società Esitel e Cr Service a un costo di mercato inferiore a quello previsto.
Tutto ciò in cambio dell’affidamento quasi esclusivo a Esitel del noleggio degli apparati di intercettazioni e a Cr Service del noleggio di auto in maniera incongrua rispetto alle esigenze investigative, peraltro poi risultate destinate a uso privato, non all’attività di indagine.
