Iran, generale Ali Shamkhani minaccia Israele: "Vuole fermarci, ma non sa di cosa siamo capaci". Il rimpianto per la bomba atomica: "Andava costruita prima"
Se potesse tornare indietro di dieci anni, costruirebbe sicuramente una bomba atomica: a esprimere questo rammarico è il generale Ali Shamkhani, ex segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale iraniano, ritenuto uno degli obiettivi di Israele nella recente guerra dei dodici giorni.
Nell’intervista rilasciata a un programma iraniano, non si è limitato a spiegare che lo sviluppo di armi nucleari andava perseguito sin dagli anni ’90, ma ha dichiarato apertamente che l’Iran dovrebbe possedere la bomba atomica.
Oltre a esprimere il suo “rimpianto strategico“, Shamkhani ha lanciato segnali preoccupanti a Israele: in riferimento alla “guerra delle petroliere“, ha ricordato che l’Iran ha già sconfitto il rivale israeliano in mare e avvertito che dispone di una potenza e di capacità navali che restano sconosciute al nemico.

D’altra parte, la chiusura dello Stretto di Hormuz è un’opzione da usare solo in circostanze estreme per il generale, secondo cui non è ancora il momento.
SHAMKHANI A ISRAELE: “VUOLE ELIMINARCI”
Per quanto riguarda la capacità di risposta iraniana, ha riconosciuto progressi e capacità difensive: “La politica missilistica è stata corretta fin dall’inizio, anche i droni e le capacità navali hanno fatto progressi, ma abbiamo iniziato tardi nella difesa aerea e questa lacuna deve essere corretta“.
Quando gli è stato chiesto perché sarebbe finito nella presunta lista degli obiettivi che Israele vuole eliminare, Shamkhani ha spiegato: “Il nemico prende di mira i produttori di potere difensivo. Israele è andato oltre gli omicidi mirati e ritiene che chiunque abbia un ruolo nel rafforzamento delle capacità militari o di resistenza debba essere eliminato“.
Il generale ha fatto riferimento anche agli omicidi mirati nella regione: “La serie di omicidi avvenuti in Iraq, Egitto e Cisgiordania dimostra che l’eliminazione fisica delle persone che detengono il potere fa parte di una strategia volta a contenere e impedire la crescita delle capacità dell’Iran“.
IL MESSAGGIO A RUSSIA E OCCIDENTE
Non mancano critiche ad alcuni partner, a partire dalla Russia che, a causa dei propri conflitti, non è un alleato pienamente coinvolto, infatti ha lamentato anche il fatto che le precedenti proposte di cooperazione in materia di difesa non abbiano portato a una piena collaborazione a causa di questioni tecniche e politiche. Di fatto, per Shamkhani l’Iran si è spesso trovato da solo in diversi ambiti. Infine, ha messo in guardia Occidente e Usa per il pieno sostegno a Israele dopo il 7 ottobre, affermando che se non avessero dato il loro appoggio, le conseguenze della guerra non sarebbero state così estese.
