La Germania annuncia una riforma sulla "buona immigrazione": il rilascio dei visti lavorativi sarà semplificato, mentre si chiudono le porte ai siriani
In un Germania che da tempo sta riflettendo sempre più approfonditamente su come disincentivare l’immigrazione illegale e incentivare, invece, l’arrivo di lavoratori esperti che possano colmare le lacune dei tedeschi, è stato proposto proprio in queste ore un nuovo progetto che dovrebbe aprire le porte a un numero maggiore di stranieri e – al contempo – chiuderle definitivamente a chi ha avuto difficoltà a integrarsi nel tessuto economico della Germania: un doppio filone che, peraltro, sarà anche semplificato e digitalizzato.
Ad anticipare le novità di cui stiamo parlando sono stati il cancelliere Friedrich Merz e il suo ministro degli Interni Alexander Dobrindt, annunciando l’imminente apertura in Germania di una nuova Agenzia per il lavoro e il soggiorno: l’idea alla base è quella di riorganizzare completamente il sistema degli arrivi per ragioni lavorative – senza toccare, dunque, quello sulle richieste di asilo -, fornendo una via di accesso più rapida e semplificata per chi intende contribuire all’economia tedesca.
Il progetto dovrebbe essere avviato non prima del 2026 con un appalto pubblico, ma sono già parecchi i pareri positivi in Germania, in particolare dal settore dell’assistenza sanitaria: proprio qui, infatti, la necessità di lavoratori stranieri è di vitale importanza, con circa il 25% dei lavoratori nelle case di cura che arrivano dall’estero e un crescente disinteresse da parte dei giovani; tutto, però, con procedure che attualmente risultano ancora lunghe, tediose e – talvolta – fallimentari.
Più visti lavorativi, ma anche regole più stringenti per i siriani: la Germania rivoluziona il sistema delle migrazioni
L’Agenzia per il lavoro e il soggiorno, però, non è l’unica novità annunciata in queste ore in Germania perché se il cancelliere si è concentrato sugli aspetti “positivi” della sua riforma sulla buona immigrazione, al contempo il ministro Dobrindt ha vestito i panni del poliziotto cattivo: in un’intervista al Der Spiegel, infatti, il ministro ha lodato l’idea di accogliere chi arriva in Germania per lavorare, ricordando a tutti coloro che non si sono integrati che presto potrebbero essere rispediti nei loro paesi.

Una promessa – quella di Dobrindt – che si applica soprattutto ai siriani, arrivati in Germania in massa durante il lunghissimo periodo della guerra civile precedente alla caduta di Assad e con pratiche di asilo ancora bloccate da diversi anni: finita la guerra, secondo il ministro, non ci sono più ragioni reali per concedere l’asilo ed è arrivato il momento di chiudere le porte della Germania a chi è rimasto in sospeso; annunciando anche la revoca dei visti di asilo a chiunque – per qualsiasi ragione – torni anche solo temporaneamente in Siria dimostrando che non vi è “alcun pericolo per la sua vita”.
