A Quarto Grado ampio dibattito sul delitto di Garlasco e in studio vi era Liborio Cataliotti, l'avvocato di Andrea Sempio: cos'ha detto
L’avvocato Liborio Cataliotti, da qualche settimana il nuovo legale di Andrea Sempio nell’indagine su Garlasco, era ospite ieri sera negli studi di Quarto Grado per parlare dell’inchiesta sul suo assistito. Le prime dichiarazioni rilasciate sono state sul famoso DNA sulle unghie di Chiara Poggi, di cui si discuterà il prossimo 18 dicembre 2025 nel corso dell’incidente probatorio, e che non è ben chiaro se appartenga o meno a Sempio.
Per la famosa consulenza Linarello, quella su cui di fatto si basa questa nuova indagine e anche quella del 2017, il DNA è di Andrea Sempio, ma la difesa dell’indagato si dice certa del contrario, così come stabilì anche il professor De Stefano durante il processo di Alberto Stasi, secondo cui quel DNA non è comparabile.
Cataliotti a riguardo precisa: “Il DNA non è sub-ungueale o non può dirsi che lo sia e dunque può essere sulla punta delle unghie o di un’unghia di questa ragazza. La dottoressa Albani, il perito del gip del tribunale di Pavia, in udienza ci ha detto che ci troviamo di fronte a un reperto di minima entità e misto, il dato è da rimarcare e significa che anche se fosse ascrivibile a un soggetto e rimanessero ignoti gli altri, ma la BPA confermasse che l’autore del reato è uno solo, quel dato perderebbe totalmente la propria valenza probatoria; poi aggiungo ciò che disse il prof. De Stefano nel 2014 e precisò nel 2017: attenzione che io non ho dato rilievo alla comparabilità di quel reperto perché ritengo che non possa essere frutto di un contatto fra due corpi, due esseri umani”.
DELITTO DI GARLASCO, CATALIOTTI E LE 3 TELEFONATE DI SEMPIO A CASA CHIARA
Cataliotti ha quindi parlato delle telefonate famose di Andrea Sempio in casa di Chiara Poggi a Garlasco una settimana prima dell’omicidio: si tratta di tre telefonate che l’indagato – come ha spiegato più volte – ha fatto per capire se Marco Poggi (che in quel momento era in vacanza) fosse tornato a casa e poi per sapere quando sarebbe rientrato dalla vacanza in Trentino.
“Se le telefonate si vuole che siano significative a livello sentimentale da parte di Sempio, segnalo come avvengono in due giorni e in orario assolutamente inusuale rispetto a un’attività di stalking, ma soprattutto il mio cliente rende questa versione cinque giorni dopo l’omicidio: ho tentato di telefonare al mio amico Marco Poggi senza riuscirci, ignaro di quali fossero gli atti del processo e convinto che potesse essere riscontrata la sua informazione. Se chiama l’amico prima di chiamare a casa credo sia la prova di quanto ha detto, il che è avvenuto anche con l’amico del papà di Chiara”.
DELITTO DI GARLASCO, CATALIOTTI: “CASSESE HA RISCONTRI SULLE TELEFONATE DI SEMPIO”
E ancora: “Gli amici di Andrea Sempio sono stati sentiti su questo punto: sapevate il giorno in cui sarebbe partito Marco? Le risposte sono state unanimemente indicative del fatto che non lo sapessero. Non lo ha più chiamato poi? Quando ha parlato con Chiara che gli ha detto quando sarebbe tornato non ha più chiamato. Erano insieme la sera prima, sapeva che sarebbe partito in vacanza ma non sapeva quando. Nessun amico ha detto di sapere il giorno esatto di partenza di Marco Poggi, e sui telefoni c’è un’annotazione a doppia firma del colonnello Cassese in cui dice che ci sono riscontri positivi sulle chiamate”.
Infine ha precisato su un punto, quello della famosa foto di Chiara Poggi che il carabiniere Marchetto avrebbe mostrato ad Alberto Stasi il giorno stesso dell’omicidio: “Il fatto che sia stata esibita una foto di Chiara si trova nel nono capitolo della sentenza d’appello bis che ha condannato Stasi, quindi è rientrata nel fuoco della valutazione dei giudici questa anomalia del fatto che fosse stata trovata la foto e i giudici esaustivamente argomentano sul punto”.
