Giovanni Arena è uno degli ospiti della trasmissione Tu Si Que Vales, finalista come sassofonista. La storia di Giovanni ha però davvero toccato tutti.
Giovanni Arena è uno dei protagonisti che approderà in finale nella trasmissione Tu Si Que Vales 2025, edizione che vede la finale andare in scena sabato 6 Dicembre 2025. Parliamo di un artista che ha raccontato la sua storia, tra la passione per la musica e le difficoltà nel corso della piacevole trasmissione.
Giovanni è un sassofonista che coltiva questa passione fin da quando era piccolo e negli anni è cresciuta sempre di più. L’uomo evidenzia il suo talento con il sassofono e raccoglie consensi sia tra il pubblico che tra la giuria ma è la sua storia a commuovere i fan, ed è un racconto piuttosto particolare che tocca tutti.
Giovanni Arena racconta infatti di avere un figlio di 6 anni, Andrea, che è autistico e che gli hanno dato la diagnosi durante l’era Covid e gli hanno detto che si trattava di autismo non verbale e quindi il piccolo non parlerà mai. Una storia che l’uomo ha faticato ad accettare inizialmente ma che alla lunga ha capito, e le sue parole appaiono come molto toccanti.
Giovanni Arena e la sua toccante storia a Tu Si Que Vales 2025
Prima della sua performance a Tu Si Que Vales 2025 Giovanni Arena ha raccontato: “Sono il papà di un bambino speciale, lo hanno diagnosticato durante la pandemia ed abbiamo scoperto che Andrea è autistico ed ha una forma che non gli permette di parlare”. Qui Giovanni si è ulteriormente emozionato ed ha cosi spiegato al pubblico:

“Ho preso piena consapevolezza che tra i tanti suoni che ho ascoltato nella mia vita probabilmente mi mancherà uno dei più belli di tutti, e ovvero quello di sentirmi chiamare papà”. Una storia che vede l’uomo emozionarsi molto ma è Paolo Bonolis, anch’egli molto toccato dal racconto, a rincuorare il padre prima che artista e gli dice che non conta essere chiamati papà perchè lo senti.
Il pubblico applaude e Giovanni dice di essere consapevole che suo figlio non potrà mai cantare ma potrà fare tanto altro e dice agli altri papà che vivono questo problema: “Per loro siamo come eroi, hanno bisogno della nostra presenza, non serve drammatizzare ma bisogna semplicemente accettare tutto ciò”.
