La posizione della Russia e degli USA sull'Europa si avvicinano: gli scenari e la guerra in Ucraina che ancora imperversa. Stallo sui negoziati
IL “CAMBIO DI STRATEGIA” DEGLI STATI UNITI SULL’EUROPA FA ESULTARE LA RUSSIA: COSA HA DETTO IL PORTAVOCE DI PUTIN
Le posizioni espresse dalla Casa Bianca nei confronti dell’intera politica estera americana non sta avendo effetti deflagranti solo in Europa, ma anche nella Russia di Putin il “cambio di strategia” messo in chiaro dalla Presidenza Trump ha in parte spiazzato il Cremlino. Se però dalle parti di Bruxelles c’è preoccupazione circa il “messaggio” inviato dal Presidente USA agli alleati in NATO, a Mosca è che come se esultassero per le posizioni espresse dal documento sulla sicurezza nazionale americana.
Raccolto come sempre dalla Tass in Russia, il messaggio del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov esprime senza giri di parole la soddisfazione per il notare come le linee di politica estera di Mosca nei confronti dell’Unione Europea sono di fatto le stesse espresse da Trump. In particolare, i cambiamenti nella strategia di politica estera messa in campo da Washington, in cui si evoca anche il rischio di «cancellazione della civiltà europea» se l’UE non farà marcia indietro, sono del tutto «coerenti con la visione di Mosca».

Per Putin la vicinanza con la Casa Bianca nell’esprimere perplessità circa le posizioni europee valgono un possibile e significativo «passo in avanti per un lavoro costruttivo con gli USA sulla soluzione ucraina». Come sempre Mosca fa “spallucce” delle proprie responsabilità – dall’invasione ai raid continui, fino ai tanti “depistaggi” sulle trattative di pace – ma nel merito della critica alle mosse dell’Unione Europea trova comunque una sponda plausibile nelle ultime dichiarazioni di Trump (il quale però, e questo Putin finge di non rendersene conto, ha comunque ribadito l’alleanza stretta che permane in Occidente tra Stati Uniti e Paesi Europei).
PASSI AVANTI PER LA PACE? INTANTO SUL CAMPO CONTINUANO RAID E CRISI DELL’ENERGIA…
Quelli che Peskov chiama «aggiustamenti», ovvero la messa nero su bianco delle critiche americane alla posizione UE, puntano ad una visione coerente e comune tra Russia e Stati Uniti sul futuro di rapporti con l’Europa: «possiamo sperare che questa possa essere una garanzia modesta che saremo in grado di continuare il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina in modo costruttivo».
In attesa di capire come potranno evolvere i prossimi negoziati a distanza, per ora, tra Washington, Mosca e Kiev, la guerra in Ucraina purtroppo imperversa ancora dopo 1383 giorni dall’inizio delle ostilità: Putin intensifica gli attacchi con droni e missili sulle aree energetiche del Paese nemico, con preoccupazione nuovamente “rialzata” dalla AIEA in merito alla centrale nucleare di Chernobyl, dove la copertura dell’impianto risulta danneggiata e impone interventi di massima urgenza.

Solo questa notte 51 missili e 650 droni sono stati sganciati non solo sul Donbass ma anche nelle altre regioni ad est e nord dell’Ucraina: da un lato gli Stati Uniti hanno eliminato la dicitura della Russia come «minaccia diretta» alla propria sovranità territoriale, ma resta il dato di un pericolo costante per la popolazione ucraina, oltre che in generale sul clima di profonda tensione geopolitica mondiale derivante dal mancato accordo di pace ad est dell’Europa.
