AUTORI / Alberto Simoni

Alberto Simoni (Rovereto, 1973), laureato in filosofia, è giornalista professionista dal 2002. È corrispondente per il quotidiano "La Stampa" dagli Stati Uniti. Ha lavorato alla redazione esteri del quotidiano cattolico Avvenire per il quale ha seguito principalmente la politica americana, estera e interna. Ha scritto di questioni statunitensi anche per il "Giornale del Popolo" di Lugano e per il settimanale "Tempi". Ha scritto fra l'altro “George W. Bush e i falchi della democrazia” (Falzea, 2004) e “Cambio di Rotta” (Lindau, 2007), un resoconto sulla dottrina Bush e la crisi della supremazia Usa. Ha pubblicato con John Samples "La corsa più lunga" (Lindau, 2008), una guida ragionata delle presidenziali Usa. Il suo ultimo libro è "Ribelli d'Europa (Paesi edizioni, 2022).

TUTTI GLI ARTICOLI

Le sfide aperte dopo l’Obama day

La lista delle cose da fare è lunghissima. Quella delle cose che si possono fare è invece necessariamente più corta. Sarà bene ricordarlo ed evitare di considerare Barack Obama un supereroe dotato di bacchetta magica

USA/ Obama il "traditore": il suo staff è troppo di "destra". E la popolarità scende

In calo di popolarità nei sondaggi e a costo di generare più di qualche malcontento nell'ala sinistra del Partito (quella che più lo ha sostenuto e si è fatta artefice della sua elezione) Barack Obama ha composto una squadra con molti personaggi graditi ai repubblicani nei posti chiave. E per Hillary è pronta la poltrona di segretario di stato: un vero mal di pancia per i democrats di ferro

OBAMA/ Ora gli Usa chiedono un cambiamento. E la retorica non basterà

L’America ha scelto il cambiamento e ha chiesto maggior efficienza a Washington; più capacità di risolvere i problemi dellagente. Obama dovrà affrontare la questione dell’assistenza sanitaria; della politica energetica; dei diritti civili e dei posti di lavoro. Sarà giudicato su queste basi. E non servirà granché l’oratoria

Barack Obama, ovvero la sintesi degli opposti che scommette che l'America "ce la può fare"

Obama è un personaggio che ha fatto del carisma e delle posizioni concilianti la sua arma vincente in campagna elettorale. Abilissimo a ricorrere alla retorica, a modulare la voce, a commuovere il Paese quando parla di razzismo, di patriottismo e di religiosità, è più confuso quando c’è da votare una legge al Senato. O ad assumere posizioni su tasse, politica estera e questioni sociali. Lì sembra più un democratico vecchio stampo, un liberal “tassa e spendi”.

GLI ARCHIVI DELL'AUTORE