Piero Morandini nasce nel Dicembre del 1962. Dopo essersi laureato in Chimica all'Università di Torino nel 1986, si è specializzato nel campo della biologia. Ha lavorato per tre anni a Monaco di Baviera al Max Planck Institute nel campo della biochimica e all'istituto zoologico dell'Università di Ludwig-Maximilian, specializzandosi nel campo della biologia molecolare e dello sviluppo dell'ameba del terreno Dictyostelium. Spostatosi successivamente a Cambridge, in Inghilterra, ha lavorato sullo stesso soggetto nel Consiglio di Ricerca Medica ai Laboratori di biologi a molecolare per tre anni. Dal 1994 lavora presso il dipartimento di biologia dell'Università di Milano nella sezione di Fisiologia Vegetale e Biochimica occupandosi dei problemi fondamentali della biologia vegetale e delle biotecnologie.
Piero Morandini was born in 1962. After graduating in Chemistry from the University of Turin in 1986, he specialized in biology. He worked in Munich at the Max Planck Institute for three years in the field of biochemistry and at the Zoological Institute of the Ludwig-Maximilian University, specializing in the field of molecular biology and the development of the amoeba Dictyostelium. He worked at Cambridge at the Institute for Medical Research for another three years. Since 1994, he has worked in the Biology Department of the University of Milan in the Vegetal Physiology and Biochemistry sections, primarily occupied with the fundamental problems of vegetal biology and biotechnology. Feed Rss
La carenza di vitamina A è la principale causa di morte nel mondo, con due milioni di vittime ogni anno. PIERO MORANDINI ci parla della campagna “Allow Golden rice now!”
PIERO MORANDINI ci svela i retroscena di uno studio sui ratti manipolato ad arte per alimentare timori sugli ogm. Le percentuali si decessi tra gli animali sono volutamente fraintese
PIERO MORANDINI ci parla della vicenda del campo sperimentale della Tuscia, vicino a Viterbo, dove dal 1998 si possono piantare un certo numero di piante transgeniche di kiwi e olivo
Le coltivazioni transgeniche vengono molto osteggiate in Italia, eppure, spiega PIERO MORANDINI, si fa ampio uso di prodotti che ne derivano importandoli
Gli Organismi geneticamente modificati sono guardati con molto sospetto, quasi che fossero innaturali. PIERO MORANDINI ci aiuta a capire perché questo assioma è falso
PIERO MORANDINI racconta la storia di Norman Borlaug il premio Nobel fautore della cosiddetta “Rivoluzione Verde”, il programma accelerato che portò a uno straordinario incremento della produzione agricola mondiale e che contribuì a sfamare milioni di persone
La messa al bando di una particolare classe di pesticidi - i neonicotinoidi - e l'ostinato divieto di coltivare mais OGM stanno mettendo a dura prova l'agricoltura italiana, tormentata da parassiti prima sotto controllo. PIERO MORANDINI, ricercatore al dipartimento di Biologia dell'Università di Milano, ci spiega cosa c'è in gioco al di là delle ideologie
La scienza li dichiara sicuri e più nutrienti dei prodotti coltivati “naturalmente”, ma un’infinità di pregiudizi contribuisce ad ostacolare la ricerca sugli OGM, e ad impedirne la distribuzione presso le filiere alimentari, soprattutto presso i paesi più poveri. PIERO MORANDINI commenta positivamente l’iniziativa del Vaticano di realizzare un convegno allo scopo di individuare le reali potenzialità di questi prodotti
Si condanna il Papa che chiede una prudenza sensata (l’astinenza ben più che l’utilizzo del preservativo può frenare l’AIDS) e al contempo si usa di una prudenza male intesa per rifiutare ogni possibile rischio sul cibo geneticamente ingegnerizzato. Questa prudenza è ipocrita, spiega PIERO MORANDINI, e danneggia specialmente i paesi del terzo mondo
Neonicotinoidi, questo il nome delle sostanze accusate di causare lo sterminio di interi alveari e arnie. In realtà sembrerebbe solamente lo spauracchio utilizzato dal politically correct per promuovere decreti ambientalisti e mettere a tacere il malcontento ecologista. PIERO MORANDINI, spiega invece che le cause dello sterminio di interi alveari e arnie non sono ancora chiare