Usa, in barba ai candidati

LORENZO ALBACETE, alla vigilia del primo confronto in tv tra Obama e Romney, rievoca il confronto del 1961 tra Nixon e Kennedy. Che fu solo una questione di immagine

Leggerete questo articolo subito dopo il primo dibattito televisivo in diretta tra il presidente Barack Obama e l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, in un momento in cui il confronto sarà la questione più importante sui media. I candidati stanno ora cercando di “abbassare le aspettative” sulle loro performance, in modo che tutti diranno che hanno fatto meglio del previsto. In effetti ci si chiede quanto il dibattito sarà sulle differenze politiche, e quanto invece sulle loro performance in tv.

È stato così fin dall’inizio. Ricordo bene il dibattito tra il senatore John F. Kennedy e il vice-presidente Richard Nixon. A casa, a Porto Rico, c’erano sezioni locali dei partiti statunitensi Democratico e Repubblicano, ma non ero mai riuscito a capire veramente la differenza tra i due.

Forse avevano diverse proposte su come rispondere a situazioni particolari, ma queste differenze venivano rappresentate da coalizioni – magari economiche, sul lavoro, sui rapporti fra i datori di lavoro e i loro dipendenti o i rapporti  con il governo federale, ecc. – all’interno di un gruppo più grande. 

Queste erano differenze a livello di azione, non differenze fondamentali. All’opposto, le differenze fra i nostri partiti locali toccavano un livello fondamentale, vale a dire il futuro della nostra identità come popolo in diverse relazioni con gli Stati Uniti: diventare uno stato, l’indipendenza, o qualcosa in mezzo. È così anche ora. 

Mi sono trasferito da Porto Rico a Washington DC all’inizio della campagna presidenziale del 1961 per le elezioni di novembre. Suppongo che in termini di politica nazionale io fossi un repubblicano, dato che era il partito al potere a Washington e non vedevo nessuna differenza reale tra repubblicani e democratici. Il mio candidato, dunque, era Richard Nixon.

Fino a quando ho visto e sentito, in televisione, John F. Kennedy. Da quel momento in poi sono stato un democratico.

È stata una questione di immagine, non di sostanza. Infatti prima delle elezioni (e anche dopo), Nixon e Kennedy erano amici e le loro decisioni su materie importanti erano praticamente le stesse  (anche in seguito il presidente Nixon si è lamentato che tutte le cose per cui è stato condannato sono state fatte in precedenza da Kennedy).

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