Cristiani per denaro?

Per la rivista Time il destino dei cristiani d'oltreoceano è segnato: assumeranno una mentalità evangelica e si libereranno delle "superstizioni" del cattolicesimo. LORENZO ALBACETE

Circa vent’anni fa mi recai a Monterrey, in Messico, su richiesta di una scuola di business cattolica che aveva concluso un accordo con un’importante università americana. In qualche modo, questo accordo consentiva agli studenti messicani di studiare al campus di Monterrey e ottenere un Master in economia aziendale dalla prestigiosa università americana. L’identità cattolica del college di Monterrey non era nota ai più, ma rappresentava invece l’interesse principale dei dirigenti dell’università messicana. Neppure il professore esterno proveniente dagli Stati Uniti ne era al corrente e, comunque, non sarebbe stato presente alla mia lezione che, su richiesta del Preside di facoltà, trattava della relazione tra fede e scienza.

Il Preside mi disse di cercare nella mia lezione di dare qualche risposta alle domande che turbavano gli studenti riguardo all’affermazione, da parte del professore esterno, che il Messico non sarebbe mai diventato un Paese industrializzato se non avesse seguito un percorso di laicizzazione per liberarsi della cultura medievale creata dalla Chiesa cattolica, in special modo della “superstizione” della devozione a Nostra Signora di Guadalupe. C’erano leggi anticattoliche in Messico, che però non erano in grado di raggiungere il livello di religiosità popolare che era alla base di una visione pagana della società.

Questa descrizione della cultura messicana come pagana mi spinse a indagare sul background religioso del professore esterno e, come pensavo, scoprii che si trattava di ciò che oggi noi conosciamo con il nome di Cristiani evangelici. Ed era questo il percorso religioso che lui raccomandava agli studenti, come un tipo di religione compatibile con le strutture economiche che avrebbero potuto portare il Messico nel circolo dei Paesi del Primo Mondo.

Questo accadde più o meno vent’anni fa, ma Nostra Signora di Guadalupe continua a consolare i suoi figli nelle Americhe. Ora sono gli americani a soffrire di grandi problemi economici, quindi forse è giunto il momento di cambiare l’indole e il carattere di Nostra Signora di Guadalupe, in modo da poterla inserire nel Pantheon americano di dèi e dee compatibili con le nostre strutture economiche (qualche anno fa vidi una chiesa evangelica in un barrio messicano di Los Angeles che si chiamava Iglesia Evangelica Nuestra Señora de Guadalupe!)

Secondo l’articolo di coperina della rivista Time di questa settimana, tutto ciò è parte del futuro del cristianesimo in America, dato che il numero di ispanici continua a crescere e molti fanno parte della classe media, ma si predilige ancora una forma di culto che è una specie di fusione tra diverse forme di cristianesimo evangelico, evitando ogni accenno di paganesimo.

È interessante notare che questo articolo appare dopo settimane di battage pubblicitario sul nuovo Papa, che è sudamericano. So che lui conosce molto bene la situazione, staremo quindi a vedere quello che farà.

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