Liberi di non vedere quello che è accaduto

Il Figlio dell'Uomo non s'aspetta nulla in cambio. Conosce gli uomoni a menadito. Il ritorno di un grazie spontaneo, però, farebbe felice anche il Cielo. MARCO POZZA

E’ una delle pause più lunghe che la Bibbia serbi nelle migliaia di pagine in cui tratteggia Dio coi suoi misteri: “Gli altri nove dove sono?” (Lc 17,11-19) Una sorta di solitudine affligge il Cristo: è la mancanza di una compagnia, gli manca l’uomo. Era capitata la stessa cosa al Padre, e la reazione fu la stessa: “(Adamo), dove sei?” (Gen 3,9). L’amore è un signore: non chiede “Cos’hai fatto? Dove ti sei ficcato? Ingrato: dopo tutto quello che ho fatto per te”. Nessun astio, solo una questione d’interesse, un’intimità: mi manchi. Nessuna domanda è mai indiscreta: le non-risposte, a volte, lo sono. Il Figlio dell’Uomo conosce a menadito gli uomini dall’eternità: vivendoci assieme, però, è come se avesse guadagnato il loro lato ordinario, il romanticismo non è roba sua. Non s’aspetta nulla in cambio: “senza-pretese” è il soprannome del suo amore che non è disposto a mutare, costi quel che costi. Il ritorno di un grazie spontaneo, però, farebbe felice anche il Cielo: “Non si è trovato nessuno all’infuori di questo straniero che tornasse indietro a rendere gloria a Dio?“.

Guariti, sono tutti tornati ai vecchi mestieri e passatempi d’un tempo. Nel mentre della malattia, i congiunti fendevano l’aria chiedendo loro di sognare per soffrir di meno: “Cosa faresti se, d’improvviso, tu guarissi?”. Era un piacere, una sorta di palliativo della malattia, immaginarsi amanti, commercianti, guerrieri. Al bar, in cantina, a far gli uomini-immagine. Scarnificati dalla lebbra, a ciascuno in petto ardeva di poter fare l’impossibile, l’esatto contrario di ciò che invece erano costretti ad essere: gl’immondi, gli impuri, gli schivati. La pietà defunta a dieci metri di raggio dal loro corpo.

Un giorno, improvviso, l’inimmaginabile s’avvera. La malattia, sovente, è il paese degli incontri: “Appena li vide, Gesù disse loro: ‘Andate a presentarvi ai sacerdoti’“. Diventa il paese di Dio: a guarirli è il piglio d’una voce-medicinale, la prescrizione è sempre quella di riallacciarsi le scarpe, l’aspettativa è che, camminando, s’accorgano d’essere stati sanati: “La vita di ognuno può starsene descritta dentro qualche cammino fatto a piedi” (E. De Luca). S’alzano, loro che per anni erano stati dei cadaveri arenati sulla spiaggia del mondo. S’accorgono d’essere stati sanati: se ne vanno ciascuno per i fatti suoi. A dar forma alle vecchie chimere sognate nel letto d’ospedale.

A tornare è “nessuno all’infuori di questo straniero?”. E’ un samaritano di brigata, un raddoppio di iella, un doppio-salto-mortale: lebbroso e foresto. Alla domanda del Cristo — “Dove sono?” — il samaritano non risponde. Anche lui era uno di quei dieci pesci-cadaveri arenatisi sulla spiaggia e ributtati in mare: gli parve spontaneo, dopo tutto quello che Cristo aveva fatto per lui, ritornare a dire grazie. In quell’andata-con-ritorno c’è tutta la sua timida fede: quei passi che tornano sono la libera risposta all’amore del Cristo, che giocò d’anticipo. Che, con un raddoppio di sorpresa, gli accredita pure la salvezza: “Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato“. 

Grandezza di Dio: la sua specialità non è quella di salvare l’uomo, lo vuol mettere in una condizione tale per cui inizi a pensare alla propria salvezza. A guarirlo è stata una parola, a salvarlo un gesto-di-ritorno: “La cosa sorprendente di una rivelazione è che, malgrado la prova provata, si continua a essere liberi. Liberi di non vedere quello che è successo. Liberi di darne una lettura riduttiva. Liberi di allontanarsene. Liberi di dimenticarla” (E. Schmitt).

Le altre nove vite sono riprese esattamente da dove s’erano interrotte: che nessuno sia mai forzato a rendere-grazie all’Amore. La lebbra altro non fu che un infausto intoppo, un’infelice sposalizio, una pagina da voltare per far presto a dimenticare: liberi addirittura d’andare a dire che ci siamo guariti da soli, liberi di negarlo. Potenza della Rivelazione: Cristo, neanche oggi, alza la voce. Il Regno di Dio non è quella sorta di avventura che gli amici stan sognando. E’ già qui, così piccolo che quasi nessuno s’accorge. La percentuale è di uno-su-dieci.

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