La combinazione tra dimensione globale e radicamento locale (glocalizzazione) appare sempre più come la chiave per affrontare le sfide della contemporaneità
Nel panorama economico globale in continua trasformazione emergono nuove sfide che richiedono una riflessione profonda sui modelli di sviluppo e sulle dinamiche che regolano l’interazione tra pubblico e privato.
Uno dei temi centrali è la transizione verso un’economia sempre più caratterizzata dall’interdipendenza tra Stato e società. Questo cambiamento deriva in parte dall’erosione del modello neoliberista, che per decenni ha dominato la scena economica globale. Oggi, di fronte a crisi geopolitiche, transizioni tecnologiche e necessità di politiche fiscali mirate, si sta delineando un nuovo paradigma in cui il settore pubblico assume un ruolo più attivo, interagendo con le comunità locali e gli attori privati per sviluppare strategie di crescita sostenibili.
Un esempio concreto di questa trasformazione è rappresentato dal reshoring, ovvero la rilocalizzazione delle attività produttive, che sta ridisegnando le catene globali del valore. Questa tendenza non è solo una risposta alla crisi delle catene di approvvigionamento globali, ma riflette anche una crescente consapevolezza dell’importanza di valorizzare le economie locali. In questo contesto, la sussidiarietà assume un ruolo cruciale, poiché permette di costruire modelli economici incentrati sulla collaborazione tra soggetti pubblici e privati, con il coinvolgimento attivo delle comunità locali.
Altro aspetto rilevante è il cambiamento nei meccanismi di incentivazione e valutazione delle performance economiche. L’attuale sistema tende a premiare ciò che è facilmente misurabile, trascurando aspetti meno tangibili ma essenziali, come il valore delle relazioni umane e la qualità delle interazioni sociali. Emerge dunque la necessità di riconsiderare il ruolo dei corpi intermedi. Se in passato questi erano il fulcro delle dinamiche economiche e sociali, oggi appaiono indeboliti.
La crescente individualizzazione e la frammentazione del mondo del lavoro hanno reso più difficile la formazione di legami comunitari solidi. Tuttavia, esistono segnali di un possibile rilancio di questi attori, soprattutto nel contesto dell’innovazione e della gestione delle risorse locali. Modelli di collaborazione tra imprese, università e comunità stanno emergendo in diversi settori, dimostrando che un approccio integrato può generare valore economico e sociale.
La combinazione tra dimensione globale e radicamento locale (glocalizzazione) appare sempre più come la chiave per affrontare le sfide della contemporaneità. Non si tratta solo di una strategia di adattamento, ma di un nuovo modo di concepire l’economia, in cui le comunità assumono un ruolo proattivo nello sviluppo di soluzioni sostenibili e innovative. Non per caso, il tema del soggetto relazionale, capace di costruire legami, rapporti, e reti, nel micro e nel macro, sta ritornando prepotentemente nel dibattito economico e sociale.
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