Carabinieri morti a Castel d'Azzano: chi sono? Sono deceduti stamane in provincia di Verona dopo un'esplosione: ecco qualche info in più
Chi sono i tre carabinieri morti stamane all’alba in quel di Castel d’Azzano, in provincia di Verona? Per chi si fosse perso qualcosa, purtroppo stamane si è verificata una deflagrazione in uno stabile del Veronese, dove al suo interno vi erano tre fratelli: due uomini e una donna. C’è chi parla di sfratto, ma l’ipotesi più accreditata è che i tre militari dell’Arma stessero perquisendo il casolare per cercare esplosivi e ordigni.
Dei sospetti, purtroppo, fondati, visto che a un certo punto la donna dei tre fratelli ha lanciato una bomba, facendo deflagrare l’intero edificio, che poi è collassato su se stesso. Il bilancio è stato pesantissimo, a cominciare appunto dai tre carabinieri morti. Su questa pagina vogliamo quindi provare a capire chi fossero questi servitori dello Stato, vittime di un vero e proprio omicidio, visto che, se qualcuno lancia una bomba addosso a delle persone, di altro non si può parlare.
CARABINIERI MORTI A VERONA, CHI SONO? NOMI ED ETA’
Si chiamavano Davide Bernardello, di anni 36, Marco Piffari, di anni 56, e Valerio Daprà, anch’egli di 56 anni. Si trattava di tre carabinieri esperti, visto che il trio faceva parte dei reparti speciali, proprio per via del fatto che quella perquisizione era considerata ad alto rischio. L’anno scorso, infatti, i tre fratelli avevano già aperto il gas, minacciando di fare una strage, e purtroppo, in queste ore, sono passati dalle parole ai fatti.
A comunicare i nomi del trio è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha già espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza ai familiari delle tre vittime Daprà era un carabiniere con qualifica speciale, un brigadiere; Bernardello era un carabiniere; e infine Piffari, che aveva una carica speciale e ricopriva il ruolo di luogotenente. Dei tre, proprio Piffari era il più esperto e da dodici anni si trovava in Veneto, dove comandava la Squadra operativa di supporto del Quarto Battaglione.
CARABINIERI MORTI A VERONA, CHI SONO? IL MESSAGGIO DEL SIM
Era specializzato sia nel contrasto alla criminalità organizzata e comune, sia nella protezione di obiettivi sensibili Aveva vestito per la prima volta la divisa da militare nel lontano 1987, quindi carabiniere da ben trentotto anni, e risiedeva in provincia di Padova. Si sa inoltre che non aveva figli, ma non è ben chiaro se avesse una moglie o meno (era di stanza a Mestre). Gli altri due carabinieri morti oggi erano invece di stanza a Padova Il sindacato SIM, che ha comunicato stamane una nota, ha definito i tre esponenti dell’Arma come “stimati e amati”, aggiungendo che i tre fossero sempre “solari, valorosi e disponibili”, e che, nel corso della loro carriera, abbiano sempre vestito la divisa e l’abbiano sempre onorata con sacrificio, altruismo e dedizione.
Tre carabinieri modello, quindi, quelli che purtroppo hanno perso la vita oggi. “L’Italia perde tre servitori dello Stato” – ha aggiunto Antonio Serpi, segretario generale del sindacato SIM – aggiungendo che “il loro sacrificio non sarà dimenticato”.