Secondo un'indagine SocialCom il parare degli italiani sui social nei confronti dell'EU è largamente negativo: la tassazione è il tema più scottante
Il parere degli utenti social italiani sull’operato dell’UE negli ultimi mesi appare essere nettamente negativo, caratterizzato da un persistente senso di allarme, che si alterna a sarcarso e – raramente – approvazione: a dirlo è l’ultimissima analisi condotta da SocialCom che è andata a valutare i commenti e i post sui social condivisi in Italia da gennaio a questa parte, evidenziando proprio come la percezione diffusa sia quella di un’istituzione ormai distante dai cittadini, addirittura penalizzante e poco incisiva a livello mondiale.
Nello specifico, SocialCom ha calcolato che dall’1 gennaio al 15 luglio sono stati pubblicati complessivamente 9,5 milioni di contenuti di vario tipo che hanno ottenuto 250 milioni di interazioni (tra commenti, like e ricondivisioni): di questi, nel 75% dei casi il sentimento espresso era negativo, di malcontento e critica con un misero 25% di commenti positivi con una ripartizione regionale piuttosto omogenea; pur con picchi di sentiment negativo del 98% in Valle d’Aosta e di sentiment positivo dal 41% in Calabria.
Tra le piattaforme, SocialCom ha calcolato che è Twitter quella a generare il maggior numero di post sull’UE (più del 65%), seguita da blog e siti di news e d’altra parte è Instagram a possedere la maggior parte di interazioni (più del 53%), seguita da Facebook (19,7%) e solo marginalmente (meno dell’11%) da Twitter; mentre tra i toni negativi maggiormente presenti nei post emerge la già citata sensazione di allarme (13%), il sarcasmo (6%) e la perplessità (3%), che in positivo diventano approvazione (6% dei casi), sostegno (4%) ed entusiasmo (2%).
L’analisi SocialCom sulle discussioni online sull’UE: “Critico il tema delle tasse, meno interesse per le politiche green”
Insomma, circa tre italiani su quattro sui social criticano in modo piuttosto netto l’UE e il suo operato in questi primi sette mesi dell’anno, ma più interessante è soffermarci sugli argomenti di cui si parla in rete: i picchi di sentiment negativo – sempre secondo SocialCom -, infatti, si sono registrati soprattutto a partire dall’insediamento di Trump con una crescita da quel momento costante fino al piano di riarmo che ha raggiunto il picco assoluto; per poi riscendere con due sole risalite in occasione allo scontro sui dazi di Trump e delle recentissime discussioni sul bilancio UE.
Complessivamente, secondo SocialCom è stato il tema della politica estera a canalizzare maggiormente l’attenzione negativa dei commentatori social, presente nel 91% dei contenuti critici, seguito dal tema dell’immigrazione (87% dei casi), dei dazi (83%), dell’eccessiva burocrazia (78%) e delle politiche agricole (70%); mentre potrebbe sorprendere che le politiche ambientali sono tra quelle che meno interessano sui social.
D’altra parte, un capitolo a sé stante è stato dedicato da SocialCom al tema della tassazione al centro del dibattito europeo sul bilancio che nel solo periodo tra il 19 giugno e il 18 luglio, infatti, si sono contati in totale 10mila post e 223mila interazioni nell’85% dei casi negative: tra questi argomenti sono soprattutto gli aumenti sul costo del tabacco a riscuotere le maggiori critiche (95%), seguiti dalla tassazione sulle grandi aziende (84%), sui rifiuti elettronici (78%) e sulle tasse ambientali CBAM ed ETS (60%).