Il Fisco aggiorna le linee guida per aderire all'adempimento collaborativo in maniera "alternativa". Ora è anche più esteso e accessibile.
L’adempimento collaborativo è una forma risolutiva che aiuta le piccole e medie imprese a limitare il rischio fiscale e a prevenire potenziali sanzioni (anche di tipo penale) e di grave entità. Tuttavia, la Legge non permette la partecipazione di “chiunque”, bensì delinea una linea guida contenente dei requisiti minimi.
Per i contribuenti che però non riescono a maturare le condizioni minime per aderire, il fisco permette di poter richiedere la partecipazione ad un regime simile, pur godendo degli stessi benefit che sono garantiti anche alle PMI “convenzionate” con le cooperative compliance.
L’adempimento collaborativo esteso a più contribuenti
Con la recentemente modifica della riforma fiscale, il Governo ha reso l’adempimento collaborativo più accessibile alla maggior parte dei contribuenti che desiderano migliorare la gestione e il controllo fiscale, così da poter prevenire potenziali controversie tributarie.
La decisione è sorta quasi per “obbligo”, una soluzione che potrebbe agevolare anche il federalismo fiscale che necessita sempre più di trasparenza, chiarezza e alleanza tra contribuenti (sia persone fisiche che giuridiche) e amministrazione finanziaria.
L’adesione collaborativa consente ai contribuenti di poter stipulare un rapporto di fiducia con il fisco, che in cambio decide di premiare gli iscritti con benefit significativi: esenzione totale o parziale di alcune sanzioni, riduzione dei tempi e procedure agevolato in caso di ravvedimento operoso e permessi di “interlocuzioni”.
Comunicazione obbligatoria
Per poter godere dei benefit premiali garantiti dall’Agenzie delle Entrate, è indispensabile individuare i termini previsti dalla Legge (qui le regole complete per aderire al regime collaborativo) e acquisire l’adeguata certificazione (da aggiornare periodicamente) ed infine inviare i documenti citati all’interno degli articoli 2 e c.3.
In caso di revoca il fisco non lo consente prima della sua naturale scadenza (2 anni fiscali), salvo poi comunicarlo prima che si concluda il secondo anno (laddove non venisse fatto per l’Ade è un rinnovo tacito).
In breve, i contribuenti che intendono aderire all’adempimento collaborativo alternativo potranno regolarizzare le incongruenze o inadempienze, ancor prima di compilare la dichiarazione reddituale e poi dover affrontare una diatriba fiscale.