Il legame tra adolescenti ed eroina, oggi, è molto più labile. A spiegare il grande cambiamento rispetto al passato sono i responsabili di San Patrignano, la struttura che accoglie i minori tossicodipendenti: “Il percorso, fino a qualche anno fa, nella maggioranza dei casi, era più graduale, dilatato, distribuito su un periodo più lungo, di qualche anno, almeno quattro o cinque. Ora s’è appiattito. Ha tempi strettissimi”. Questo significa che il salto dalla canna all’eroina è così breve da portare molto spesso a 15 anni ad essere già dei tossici. Attualmente sono in corso i lavori nella struttura di San Patrignano al fine di ingrandire la casa dei ragazzi giovani. Attualmente sono 12 ospiti ma entro l’estate i posti raddoppieranno, sinonimo di un grande cambiamento in atto. Il responsabile della comunità, Antonio Boschini, ha individuato “un uso precocissimo delle sostanze più ‘pesanti?”. Dal 1996 al 2016 le morti per overdose in Italia avevano subito un importante calo passando da 1596 a 268. Da allora però la situazione è cambiata con un nuovo incremento. In attesa dei dati del 2019, nel 2018 si sono contate 334 morti per overdose. Un aumento motivato dalla ripresa del consumo di eroina.
ADOLESCENTI ED EROINA: COSA È CAMBIATO RISPETTO AL PASSATO
Come racconta Antonio Boschini a Corriere.it, tra gli anni Settante e gli anni Ottanta c’è stata una vera e propria generazione decimata dalle overdose e dalle malattie collegate all’uso di eroina. E quelli erano anche gli anni in cui a San Patrignano entravano solo ragazzi con dipendenza da eroina. Il consumo di droga è poi cambiato negli anni ma per un ventennio si è avuto sempre un simile percorso: “Grosso modo tutti i ragazzi entrati a San Patrignano in quel periodo avevano usato cannabis fin quasi ai 15 anni, poi facevano qualche anno con le droghe sintetiche, nei rave o nelle discoteche, a seconda delle tendenze sociali, e l’approccio con le droghe più pesanti avveniva intorno ai 18-19 anni: in media arrivavano da noi a 27-28 anni, con dipendenze da eroina e cocaina strutturate su un percorso piuttosto dilatato”, ha spiegato Boschini. Di recente si è assistito ad un cambio di tendenza. Gli ospiti della struttura sono sempre più giovani. Oggi “il passaggio cannabis-eroina avviene molto rapidamente, prima dei 15 anni; anche chi entra ora a San Patrignano per scelta, dopo i vent’anni, riferisce esperienze analoghe. Sembra di essere tornati un po’ indietro, ragazzini giovanissimi che non hanno anticorpi e non hanno paure, non vedono il pericolo Hiv, si catapultano subito in una condizione ad alto rischio di dipendenza gravissima, prostituzione, overdose”. Ciò che ne emerge è una grande vulnerabilità al dolore psicologico ed allo stress emotivo con il picco tra 12 ed i 14 anni. E ad aumentare sono anche le giovani minorenni ospiti della struttura.