Adriano racconta la sua carriera e le difficoltà che ha dovuto affrontare dopo la morte del padre che lo hanno portato alla depressione e abuso di alcol
La carriera di Adriano, dall’esplosione con il Flamengo all’inizio della depressione all’Inter
In questi giorni di stop dal calcio giocato tornano a fare notizia interviste e dichiarazioni di calciatori attualmente in attività o campioni del passato che decidono di parlare ai microfoni di podcast o altri tipi di media per raccontare ai loro tifosi e a tutti gli appassionati retroscena della loro carriera e della loro storia. Quello che in questi giorni ha fatto più scalpore è stato l’ex attaccante di Inter e Parma, l’Imperatore, Adriano si confessa al podcast del suo amico ed ex compagno Aloisio Chulapa toccando temi come il suo problema con l’alcol e la solitudine e l’abbandono che sta vivendo negli ultimi anni.
La storia di Adriano è una di quelle che tutti gli appassionati di calcio italiani e non solo avrebbero voluto andasse in maniera differente, in Brasile era cresciuto in una delle favelas più povere di Rio de Janeiro e si era messo in mostra con la maglia del Flamengo e della nazionale brasiliana venendo battezzato come il nuovo Ronaldo. Poi l’arrivo in Italia con la maglia dell’Inter e l’esplosione nei due anni al Parma che hanno convinto i nerazzurri a riacquistarlo e farlo diventare uno degli attaccanti più forti del campionato, con successi però sono arrivate le prime difficoltà, in particolare la morte del padre che lo ha portato in un tunnel di alcol e depressione.

Adriano racconta i problemi con l’alcol e la solitudine odierna
Adriano racconta che il legame con il padre era il cardine della sua vita e quando era stato messo al corrente della sua morte, tutto aveva perso di importanza anche e soprattutto il calcio, alla base del rapporto con il suo genitore e da cui l’Imperatore voleva scappare, con l’abuso di alcol sono poi iniziati i ritardi agli allenamenti o quelli in cui si presentava da ubriaco. In tutto questo poi aumentava la cosiddetta saudade, la nostalgia e la mancanza di casa, motivo che insieme alla situazione, diventata ormai troppo grande per essere nascosta, ha portato al suo ritorno al Flamengo, dove però la vita feste e alcol non si è fermata.
Ora Adriano ammette di aver tenuto poche persone nella sua vita e di essersi allontanato da tutti quelli che lo hanno fatto sprofondare in questo baratro, anche nel mondo del calcio non è più in rapporto con nessun ex compagno e anche dai tifosi è stato dimenticato o ricordato come solo una meteora distrutta dalla fama e dai soldi. “La verità è che a nessuno importa più di me. L’unico giocatore che mi chiama per sapere come sto è Aloisio Chulapa. Sono pochi quelli a cui importa degli altri”. L’imperatore però rimane nei cuori dei tifosi, soprattutto quelli interisti che nel 2022 lo hanno riaccolto a San Siro dimostrandogli il loro affetto.
