L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la sanzioni sui contratti di affitto registrati in ritardo: ora il calcolo si baserà sulle imposte del primo anno
È stata diramata dall’Agenzia delle Entrate la risoluzione numero 56 del 2025 nella quale vengono recepite le ultime pronunce da parte della Cassazione per aggiornare le sanzioni per i contratti di affitto registrati – sia per dimenticanza che per “omissione” volontaria – tardivamente: una risoluzione importante perché mette un po’ di ordine in un marasma normativo reso ancora più complesso da diverse sentenze passate in contrasto tra loro; verso una semplificazione normativa attorno ai contratti.
Prima di scoprire le novità, è bene ricordare che all’atto i registrazione del contratto di affitto, il locatore più optare per il versamento dell’importo a titolo di imposta in una soluzione annuale basata sull’imponibile dell’anno di riferimento; oppure per un unico versamento iniziale con l’imposta calcolata sull’importo complessivo pattuito da locatore e affittuario per tutta la durata del contratto.
La mancata registrato del contratto di affitto prevede, al contempo, due differenti sanzioni: la prima è pari al 45% dell’imposta che il locatore avrebbe dovuto pagare nel caso in cui la registrazione avvengo entro i primi 30 giorni, e comunque con un minimo di 150 euro; mentre la seconda è pari al 120% dell’imposta, con un minimo fissato a 250 euro, per le registrazioni successive ai 30 giorni dall’inizio della locazione.
Le nuove sanzioni per i contratti di affitto registrati tardivamente: saranno calcolate sull’importo della prima annualità
L’inghippo normativo nell’applicazione delle sanzioni sui contratti di affitto – al quale l’Agenzia delle Entrate ha cercato di porre un freno con la circolare diramata in queste ore – nasceva dal fatto che l’imposta dovuta per la registrazione tardiva fosse sempre stata calcolata (secondo una precedente circolare del 2011) a partire dall’importo relativo all’intera durata del contratto di affitto: numerosi giudici negli anni hanno ritenuto questa impostazione scorretta e – alla fine – la Cassazione ha dato loro ragione.
In altre parole, d’ora in poi le sanzioni per la registrazione tardiva dei contratti di affitto verrà sempre ed esclusivamente calcolata sul primo anno di locazione, con le medesime percentuali che abbiamo visto prima: la ragione è che, secondo i giudici, imporre sanzioni relative all’intera durata violerebbe la libertà del locatore di versare – dopo l’iniziale ritardo – annualmente le imposte successive, aumentando il carico fiscale senza una reale ragione sanzionatoria.