Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni de “La Stampa”, nella quale ha affrontato la tematica del rientro a scuola e degli obblighi vaccinali, dalla cui eventuale adozione passerà, giocoforza, il futuro (anche) dell’istruzione italiana. L’esperto ha sottolineato di condividere l’imprescindibilità di tornare a scuola in presenza, senza dimenticare l’opzione Dad in situazioni di criticità, ma non è obbligatorio ricorrervi a settembre: “Molto dipenderà dalle singole realtà scolastiche, dalle soluzioni adottate, dagli orari di ingresso e dall’organizzazione dei trasporti. E, ovviamente, dalla percentuale raggiunta con le vaccinazione di docenti, personale e studenti”.
Un aspetto, quello della vaccinazione del personale scolastico, che ora sembra fare un po’ meno paura, in quanto, secondo Miozzo, se nelle prossime settimane un’altra piccola percentuale ricorrerà alla vaccinazione, i pochi (percentualmente, almeno), non vaccinati, potrebbero essere assegnati a servizi che non prevedono contatto con gli studenti. “In ogni caso – ha proseguito –, sono favorevole al Green Pass come strumento di incentivazione assoluta alla vaccinazione. Dovremmo andare rapidamente anche verso l’obbligo per gli studenti”.
AGOSTINO MIOZZO: “IN DAD I NO VAX”
L’alternativa, secondo Agostino Miozzo, sarebbe quella di adottare la decisione già presa in Francia, per cui in Dad ci devono andare solo coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione. “Mi sarei aspettato di vedere qualcosa in più sulla medicina scolastica, sulle ipotesi di emergenza e su come affrontare le emergenze che avremo – ha commentato l’esperto –. Cosa succederà quando avremo uno o più casi positivi in classe?”.
La priorità assoluta, a questo punto, è quella di aumentare il numero di persone vaccinate e, di conseguenza, a detta di Miozzo il Green Pass andrebbe introdotto ovunque, anche per andare ad acquistare il giornale in edicola. In ogni caso, “non possiamo immaginare di risolvere il problema soltanto reprimendo comportamenti scorretti da parte degli italiani. Per questo, oggi più che mai, servono davvero una corretta comunicazione e un’indicazione chiara da parte del Governo e delle forze politiche, di tutela delle esigenze della comunità, che prevalga sui diritti dei singoli”.