L'intelligenza artificiale scopre nuovi farmaci per contrastare l'antibiotico resistenza, progettato un composto che potrebbe curare gonorrea e MRSA
L’intelligenza artificiale sta contribuendo allo sviluppo di terapie antibiotiche sempre più efficaci, specialmente quelle mirate a combattere i batteri resistenti. L’ultimo contributo, come anticipato dal team del Massachusetts Institute of Technology è quello di aver progettato un composto in grado di rallentare la crescita di infezioni batteriche che causano gravi malattie. In particolare la gonorrea e la MRSA, causata dallo Stafilococco aureo resistente alla meticillina, due patologie che presentano difficoltà di trattamento, specialmente dopo la diffusione del fenomeno dell’antibiotico resistenza.
Come spiega la BBC, gli scienziati in laboratorio hanno utilizzato due differenti metodi, il primo consiste nel far analizzare dall’algoritmo milioni di frammenti chimici per cercare di costruire un modello preciso. Il secondo invece ha lasciato piena libertà all’AI, anche sul metodo di ricerca. In entrambi i sistemi, erano stati posti dei vincoli, per escludere i composti già sperimentati e per evitare sostanze tossiche per l’uomo. I risultati hanno generato preparati che sono stati poi testati sui topi da laboratorio, per verificarne la potenziale efficacia.

AI progetta antibiotici contro superbatteri, scoperti potenziali farmaci contro gonorrea e MRSA
L’AI ha progettato due composti chimici utili per la cura di gonorrea e infezione da stafilococco aureo MRSA, malattie che come altre provocate da agenti patogeni sono sempre più difficili da debellare a causa dell’antibiotico resistenza dei batteri, che si modificano per fortificarsi contro i rimedi farmacologici tradizionali causando complicazioni e difficoltà di trattamento.
Il professore che ha guidato il team di scienziati, James Collins, ha dichiarato alla BBC: “Siamo entusiasti perché dimostriamo che l’intelligenza artificiale generativa può essere utilizzata per progettare antibiotici completamente nuovi“, aggiungendo: “L’intelligenza artificiale può consentirci di ideare molecole in modo rapido ed economico, ampliando così il nostro arsenale e dandoci davvero una mano nella battaglia del nostro ingegno contro i geni dei superbatteri“. Ora si attendono i risultati delle prime sperimentazioni cliniche, anche se l’iter sarà abbastanza lungo, e richiederà almeno due anni prima di poter perfezionare un vero e proprio farmaco.
