Iran ha violato gli accordi sul nucleare, la denuncia di AIEA: "Teheran sta accumulando uranio arricchito per sviluppare armi atomiche"
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica AIEA ha accusato l’Iran di aver violato gli obblighi di non proliferazione nucleare, in particolare di non aver rispettato gli accordi sull’arricchimento dell’uranio per lo sviluppo di armi atomiche, portando avanti programmi segreti senza consentire ispezioni da parte degli ufficiali. Da questo avvertimento, lanciato dopo la riunione del Consiglio dei governatori dell’ente, è partita una risoluzione ONU nella quale viene specificato per la prima volta che il paese sarebbe in possesso di grandi quantità di materiale, non utilizzato a doli fini civili ma per un ulteriore avanzamento del programma militare.
Il voto che era stato presentato principalmente da Germania, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti è stato ufficializzato da 19 paesi membri, mentre come si legge nel documento, il no è arrivato da Cina, Russia e Burkina Faso. In risposta alle pressioni internazionali, che stanno aumentando dopo tentativi di colloquio per un accordo con gli Usa, da Teheran è arrivato l’annuncio di un nuovo sito di arricchimento di uranio, in un impianto che sarà costruito “in un luogo sicuro” al fine di aumentare la capacità produttiva nazionale.
Iran annuncia la costruzione di un nuovo impianto di arricchimento uranio, Usa ordinano evacuazione ambasciate in medio Oriente
Dopo la risoluzione AIEA Onu, che ha stabilito la violazione dell’Iran nei trattati di non proliferazione sul nucleare, Teheran ha rilanciato le accuse, affermando che l’ente per l’energia atomica internazionale avrebbe agito per interessi politici e sottolineando che tutti gli obblighi sono stati rispettati. Successivamente in una contromossa è arrivato anche l’annuncio di nuove misure previste per aumentare lo sviluppo di siti di arricchimento di uranio, con la costruzione di nuovi impianti, che come ha confermato il portavoce del settore energia Behruz Kamalvandi: “Contribuirà al rapido accumulo di materiale arricchito grazie alle centrifughe di ultima generazione“.
Tutto ciò sta aumentando la tensione già iniziata durante i negoziati tra Iran e Stati Uniti, durante i quali erano arrivate già dichiarazioni in merito al rifiuto categorico di abbandonare il programma, che avevano alimentato i sospetti di una corsa agli armamenti in vista di un prossimo conflitto. Nel frattempo si sono riaccese le minacce di un attacco da parte di Israele, che potrebbe partire, secondo fonti Usa, anche senza l’approvazione di Washington, il che ha fatto scattare l’ordine di ritiro di tutto il personale delle ambasciate americane in Iraq, Bahrain e Kuwait, per il timore di un possibile raid mirato alle basi Usa presenti nei territori.
