Dacia Maraini, tre grandi amori nella sua vita: il marito Lucio Pozzi, lo scrittore Alberto Moravia e l’attore Giuseppe Moretti, morto nel 2008.
DACIA MARAINI: IL MARITO LUCIO POZZI E ALBERTO MORAVIA
Dacia Maraini, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, ha avuto tre grande storie d’amore. Nel 1959 la scrittrice sposò il pittore milanese Lucio Pozzi. Il matrimonio durò solo quattro anni, nel 1963 venne annullato. Il breve legame è stato segnato anche da un aborto: “Mi sposai con un pittore, Lucio Pozzi. Un matrimonio durato quattro anni. Ero incinta quando Lucio decise di andarsene. E io persi il figlio. Al settimo mese. Crollò il mondo”, ha raccontato tempo fa la Maraini a Repubblica.
Dopo il matrimonio con Pozzi, Dacia Maraini ha iniziato una relazione con Alberto Moravia, durata più di 15 anni. In un’intervista a Il Giornale, la Maraini ha ricordato la storia d’amore con lo scrittore: “Aveva un forte senso dell’autonomia. Rispettava molto l’autonomia delle donne, anche di Elsa Morante con la quale, tra l’altro, ero in ottimi rapporti. Era un uomo generoso, dolce, un bel carattere, un conversatore meraviglioso e viaggiatore stupendo. Mi sono trovata bene con lui”.
L’ULTIMO COMPAGNO DI DACIA MARAINI: GIUSEPPE MORETTI
Giuseppe Moretti, attore e musicista, è stato l’ultimo compagno di Dacia Maraini. All’epoca, la loro relazione fece scalpore per la differenza di età: in quanto Moretti aveva 25 anni in meno della scrittrice. Sono stati insieme per 12 anni, fino alla prematura morte dell’attore a soli 47 anni, per un male implacabile, nel gennaio del 2008. L’attore ha recitato in “Marianna Ucria” (1996), “Cronache del terzo millennio” (1996), L’amore dopo (1998) e “Delitto al Blue Gay” (1984). In occasione dei funerali dell’attore, nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, la scrittrice ha ricordato la delicatezza d’animo del suo compagno “capace di farsi voler bene da tutti”, riportò Repubblica. Durante uno dei loro viaggi a New York la malattia si è rivelata: “Da quel momento è cominciato lo strazio della leucemia, che in poco meno di due anni l’ha portato alla morte”.
