Finiranno a processo quattro hater di Alessandra Matteuzzi: sui social, dopo l'omicidio da parte dell'ex Padovano, la insultarono e offesero
A due passi dalla fine del processo per l’omicidio di Alessandra Matteuzzi, sta per aprirsi un secondo processo – per così dire – “collaterale” intentato dalla famiglia della vittima contro quattro hater che fin dai momenti successiva alla morte dalla 56enne condivisero sui social alcuni messaggi ritenuti dai familiari offensivi e lesivi della sua memoria: un caso che originariamente coinvolse nove persone, poi limitato a quattro dopo che i restanti cinque decisero di fare ammenda e pagare il risarcimento dei danni alla famiglia di Alessandra Matteuzzi.
Prima di arrivare alle novità, vale la pena fare un breve passo indietro per tornare fino all’agosto del 2022: il 23, infatti, Alessandra Matteuzzi fu brutalmente pestata a calci e pugni, poi colpita con un martello e – infine – uccisa con una panchina di metallo usata come arma; mentre dopo un lungo iter in tribunale, lo scorso settembre la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Giovanni Padovani, ex fidanzato di Alessandra Matteuzzi e – appunto – autore del violento omicidio.
Alessandra Matteuzzi: presto gli hater andranno a processo per diffamazione aggravata
Nel frattempo che la famiglia piangeva la morte di Alessandra Matteuzzi e attendeva la fine del processo per Padovani, però, si era dovuta scontrare anche contro un dilagante odio sui social da parte di numerosi soggetti: tra i tanti, in particolare nove destarono la loro attenzione per il contenuto offensivo dei pensieri che avevano espresso, al punto che decisero di sporgere denuncia nei loro confronti con l’ipotesi di diffamazione aggravata.

Nelle prime fasi successive alla denuncia, poi, cinque dei soggetti coinvolti avevano deciso di scusarsi con la famiglia di Alessandra Matteuzzi, pagando un risarcimento e ottenendo il ritiro della querela; mentre altri quattro sono rimasti fermi sulla loro posizione e proprio in queste ore durante l’udienza predibattimentale, il giudice ha accolto la richiesta della procura rinviandoli tutt a giudizio in un processo che si aprirà nei prossimi mesi e che li vedrà rispondere – appunto – di diffamazione aggravata.
