Alessandro Benvenuti/ Da I Giancattivi alla quarantena: “ho avuto il Covid-19, ma..”

- Emanuele Ambrosio

Alessandro Benvenuti è tra i protagonisti della nuova puntata di "Techetechetè" dedicata ai Giancattivi, il trio comico pratese-fiorentino diventato famoso nel programma "Non stop"

Alessandro Benvenuti

Alessandro Benvenuti è uno dei protagonisti della nuova puntata di “Techetechetè” in onda mercoledì 9 settembre 2020 su Rai2. Il programma di video-frammenti è diventato oramai un appuntamento imperdibile per milioni di telespettatori che questa sera potranno rivedere alcuni filmati e video estrapolati dagli archivi Rai dedicati ai Giancattivi, il trio comico pratese-fiorentino diventato celebre alla fine degli anni settanta e scioltosi nel 1985. Il trio era composto dall’attore, cabarettista, commediografo, regista, sceneggiatore e scrittore con Athina Cenci a cui poi nel corso degli anni si sono aggiunti sempre diversi artisti tra cui anche Francesco Nuti. Nonostante il grande successo però il trio si è sciolto nel 1985. Tra i loro programmi cult impossibile non menzionare “Non Stop”, programma della Rai in cui hanno raggiunto una grandissima popolarità tra il 1977 e 1978. E’ sempre bello rivedere i Giancattivi all’azione anche se ne sono passati di anni e tante cose sono cambiate. Benvenuti, infatti, è da poco tornato a lavoro con “Diario di un non intubabile”, un testo in cui ha voluto raccontare la sua battaglia vinta contro il Coronavirus. Una battaglia che ha trasformato in un serie social composta da soli 12 episodi e fruibile sulla pagina Facebook del Teatro Tor Bella Monaca.

Alessandro Benvenuti: “Ho avuto il Coronavirus”

Intervistato da Il Corriere della Sera (data 9 maggio 2020), Alessandro Benvenuti ha raccontato: “abbiamo avuto il coronavirus, ma ne siamo brillantemente usciti: abbiamo fatto il tampone e ormai siamo tranquilli. E devo dire che ho affrontato questa avventura in modo zen: mi sono rilassato completamente, anche perché per fortuna non ho problemi economici seri, legati alla sopravvivenza, come purtroppo hanno molte persone. Così mi sono messo a scrivere ed è un allenamento giornaliero, una disciplina che mi sono imposto per svolgere quotidianamente un compito non banale e produttivo”. L’attore e regista si è poi soffermato a parlare della quarantena che ha per più di due mesi ha trascorso in casa: “avevo davvero bisogno di uno stop, perché gli ultimi anni li ho vissuti in maniera devastante sotto il profilo psico-fisico, per via dei tanti impegni non solo in tournée, ma anche perché sono diventato direttore artistico del Tor Bella Monaca e di due palcoscenici a Siena, il Teatro dei Rinnovati e e il Teatro dell’antichissima Accademia dei Rozzi”. Parlando poi della sua opera “Diario di un non intubabile” ha detto: “è un flusso di pensieri in libertà. L’idea è nata dalla mia esigenza di mantenere un rapporto vivo con il pubblico dei miei fan su Facebook e con tutti coloro che, da nord a sud, mi vengono a trovare in teatro. Un modo per mettermi a nudo, per farmi vedere in casa mia e per dire loro che l’uomo resiste e non si fa abbattere dalle avversità. Stiamo tutti vivendo nell’attesa, un momento di vita straordinario che, spero, sia irripetibile”.







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