Lo chef Alessandro Borghese va un po’ controcorrente nella gastronomia italiana. Maestro ai fornelli ma anche volto notissimo della televisione con i suoi programmi culinari, è stato protagonista sul palco dell’Auditorium di Identità Golose, raccontando la sua storia, ripresa dal sito di Gambero Rosso. «Ho cominciato 16 anni fa in tv con In cucina con Ale, ho portato nel mondo della televisione gastronomica tantissimi grandi chef: ho avuto tante soddisfazioni anche non essendo nato nel mondo degli chef che fanno grandi stage in Francia, e ho un buon rapporto con tutti quanti, ho fatto il mio cercando di non far fastidio. Io invece sono autodidatta, mi sono costruito uno stile mio», quindi aggiunge: «A quasi 50 anni se non sapessi fare nulla non starei qui».
Alessandro Borghese non compare però fra i grandissimi nomi della ristorazione non avendo nemmeno una delle ambite stelle Michelin: «non sono sulle guide, ma non penso di dover fare dei passetti in più, sto bene con me sto, mi sono conquistato tutto quel che ho, anche se il mondo dell’alta ristorazione e della critica mi ha sempre guardato un po’ strano».
ALESSANDRO BORGHESE E LA GUIDA MICHELIN
E ancora: «La Michelin è la massima autorità per giudicare, e la più attendibile. Non sono mai entrato nel circuito, forse per colpa mia: in questi anni la mia testa è stata nel cucinare, nel fare ristoranti e in tutto il resto. Certo che se mi danno la targa sono contento, è un riconoscimento gradito per tutti, ma non è la mia ossessione altrimenti avrei dedicato la mia vita a quello. Per ottenere la stella Michelin bisogna dedicarsi a quella roba lì. Ho avuto già tante vite, magari ci sarà anche quella».
Alessandro Borghese, che a breve aprirà un nuovo bistrot a Milano vicino al club di padel, si dice contento della sua vita, tenendo conto che i suoi locali lavorano, e «vado in giro e alle persone piace quel che faccio, poi ci sono clienti e clienti, quelli che criticano e quelli che non lo fanno».
ALESSANDRO BORGHESE E GLI HATER: “I SOCIAL SONO UNO STRUMENTO ECCEZIONALE…”
Argomento della discussione a Identità Golose anche gli hater, tenendo conto del recente caso della ristoratrice che non ha retto la gogna mediatica suicidandosi: «Devi essere un sasso nel fiume. Se sei felice di quel che fai hai soddisfazione, se dai seguito a quel che dicono gli altri non finisci più. I social sono uno strumento di comunicazione eccezionale per il cuoco ma sono una vetrina, ed è normale che ci sono anche tante persone che parlano male: abbiamo fatto del parlare male un mestiere retribuito. Una marea di gente parla male di me, quando succede sai che faccio? Metto un cuoricino».
In chiusura non si poteva non parlare della sua trasmissione cult, 4 Ristoranti, per cui Alessandro Borghese spiega: «Se secondo me hanno giocato sporco forzando i punteggi per vincere, allora ribalto i risultati, ma di solito non serve. Ovvio che è un divertissement televisivo, parliamo di intrattenimento».