Alessandro Nannini, fratello di Gianna Nannini, è un ex pilota di Formula 1. La sua carriera è stata stroncata da un brutto incidente. La cantante oggi ospite di Domenica In Il meglio di
ALESSANDRO NANNINI E LA FORMULA 1
In una recente intervista, Alessandro Nannini ha risposto alle domande sulla Formula 1, ripercorrendo tutti i cambiamenti che questo sport ha subito nel corso degli anni. “Quando correvo io – ha spiegato l’ex pilota a Il Tirreno – c’erano magari 100 persone a lavorare per un team, ora in alcuni casi ne abbiamo dieci volte tante: è un’industria nell’industria, con costi che sono lievitati in maniera incredibile e che hanno portato a una concorrenza ancora più spietata tra i top team”. Nelle sue parole, anche un pensiero affettuoso nei confronti di Gian Carlo Minardi: “lo amo a prescindere, e magari non faccio testo perché siamo amici […] (ma, ndr) un occhio così nello scorgere i talenti in erba non si trova più. Per me gli anni vissuti nella sua scuderia sono stati bellissimi, anche perché sono riuscito a dare tutto quello che avevo per ripagarlo della sua fiducia”.
ALESSANDRO NANNINI: “OGGI LA TECNOLOGIA…”
Tra i cambiamenti che negli anni hanno interessato il mondo della Formula 1, vi è anche quello relativo al comfort nella guida. “Ora c’è il servosterzo e le monoposto sono molto più leggere”, ha spiegato Alessandro Nannini nell’intervista concessa a Il Tirreno. “La tecnologia la fa da padrona, quando noi correvamo a Monte Carlo arrivavamo al traguardo con la mano destra sanguinante per il continuo utilizzo della leva del cambio, lo sforzo fisico era terribile”. Oggi, però, guarda a quel periodo con profondo affetto: “Sono stati anni nei quali ho imparato tantissimo e sono cresciuto come pilota. Adesso – spiega il fratello di Gianna Nannini – è molto più semplice andare forte, però in una gara il valore della macchina può arrivare a incidere fino al 90%, lasciando soltanto un 10% alla capacità di chi è al volante. Non è sempre così, ma succede, ed è davvero molto diverso da quando in Formula 1 c’ero anche io”.
