Alessandro rapito da psico-setta?/ La mamma: “Aveva paura, si sentiva manipolato”

- Davide Giancristofaro Alberti

A Storie Italiane si torna a parlare della vicenda di Alessandro, sparito dall'Emilia “insieme” a Stefano. La madre racconta le ultime novità

alessandro storie italiane 640x300 Il caso di Alessandro, rapito da psico-setta a Storie Italiane

A Storie Italiane si torna a parlare della misteriosa scomparsa, o meglio, dell’allontanamento volontario di Stefano e Alessandro, due giovani emiliani che sono usciti di casa due mesi fa e che sono stati poi avvistati alla stazione Centrale di Milano assieme, anche se non conoscenti. Roberta, la mamma di Alessandro, è stata in collegamento quest’oggi con Storie Italiane, su Rai Uno: “Raoul Casadei (il re del liscio scomparso settimana scorsa, ndr), avrebbe avvistato mio figlio il 5 gennaio in spiaggia a Valverde, poi se fosse Alessandro la certezza non ce l’abbiamo, un ragazzo in spiaggia con una tenda, uno sgabello e il suo libro da leggere. Raoul era con un amico e hanno chiesto come si chiamava e lui ha risposto che non era importante dicendo che era un emiliano alla ricerca di se stesso, poi è arrivata anche una ragazza e i due si sarebbero fermati a lungo assieme”.

“Dopo la segnalazioni – ha proseguito – abbiamo fatto un appello a ‘Chi l’ha visto?” chiedendo se vi fosse qualche ragazzo che si riconosceva, ma non abbiamo avuto riscontro”. La madre di Alessandro ha poi svelato: “Prima di sparire mi aveva detto ‘Mamma mi sento manipolato, io ho paura’, tutte dichiarazioni che ho riportato nella denuncia di dicembre; Alessandro era davvero in un periodo di disagio e l’ha manifestato chiaramente. Io ho parlato direttamente con lui e aveva accettato di fare un colloquio con un mental coach che lo aveva già seguito dopo l’incidente in moto del 2016”.

ALESSANDRO RAPITO DA PSICO-SETTA? L’AVVOCATO: “SE NON CAMBIA QUADRO GIURIDICO…”

L’avvocato della famiglia, anch’essa in collegamento con Storie Italiane, ha aggiunto: “Fino a che non cambia il quadro giuridico abbiamo le mani legate: anche se individuassimo il posto dove Alessandro è, nessuno può fare nulla senza commettere un reato, non possiamo disporre intercettazioni, chiedere notizie, tutti si trincererebbero dietro la privacy. Nessuno potrebbe neanche disporre su Alessandro accertamenti medico-legali. Io sono qui ancora una volta per chiedere di mutare il quadro giuridico, un allontanato volontariamente è un attimo che diventi un sequestrato, un malmenato, un rapinato. Alessandro non era attrezzato minimamente per vivere in strada. Abbiamo dato certissimi: ha 20 anni, non ha soldi, non è abituato ad una vita autonoma, prima di sparire avrebbe detto di sentirsi manipolato, una proiezione psichica non equilibrata, tutti elementi che portano ad una situazione di pericolo reale. Molti casi di scomparsa iniziano come allontanamenti volontari”.





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